Voglio riprendere il tema dell'aborto, peraltro già trattato, sebbene da un altro punto di vista, da questo blog. Lo spunto è una vecchia storia che mi è stata riferita.
Immaginiamo un ragazzo la cui dolce metà, trascorso il periodo di idillio iniziale, inizia a rintuzzare ogni decisione, che poi non è un vero e proprio litigare, ma è sempre una situazione di limite fra il litigio e la serenità completa. Insomma una situazione di tensione continua. Le giornate passano con la ragazza che mette in atto una serie di trucchetti davvero ingegnosi per portare acqua al proprio mulino; uno di quegli stratagemmi, di particolare perfidia, consiste nel mettere improvvisamente il muso senza alcuna apparente giustificazione, onde portare il ragazzo all'esasperazione e indurlo, dopo qualche ora, ad alzare la voce, per poi sferrare l'attacco decisivo, dichiarando che la causa del suo malumore era proprio la circostanza che lui gridasse durante le discussioni. Ora, questa breve narrazione mi ha fatto venire in mente le imprese dei Centri di Aiuto alla Vita o associazioni simili, legate al fronte antiabortista. La tattica è semplice:
scagliati contro la Legge 194 sull'interruzione di gravidanza, adducendo a sostegno della tua tesi una serie di argomentazioni più o meno plausibili;
nel contempo, infiltra nei consultori e negli ospedali, nel modo più capillare possibile, i tuoi volontari;
rivolgi accorati appelli ai medici ospedalieri, esortandoli ad esercitare in massa l'obiezione di coscienza, penalizzando sistematicamente i medici non obiettori nell'assegnazione di incarichi, promozioni e responsabilità;
fai in modo che gli uni e gli altri accrescano nelle donne il senso di colpa legato all'aborto;
fai in modo che gli uni e gli altri accrescano nelle donne il senso di colpa legato all'aborto;
aspetta pazientemente che quel senso di colpa favorisca l'insorgere di problemi psicologici in alcune delle donne che hanno interrotto la gravidanza;
aspetta pazientemente che l'inevitabile dilagare dell'obiezione di coscienza renda il ricorso all'interruzione di gravidanza abbastanza difficile da far sì che gli aborti illegali tornino ad aumentare;
aggiungi l'aumento degli aborti illegali e le suddette difficoltà psicologiche, che tu stesso hai contribuito a determinare, alle motivazioni che dovrebbero indurre a ritenere la Legge 194 inefficace, nonché foriera di gravi disastri e calamità.
Credo che sia tutto chiaro: si tratta di tautologie belle e buone, logicamente assai simili alle immagini infinite che si possono ottenere mettendo un oggetto qualsiasi in mezzo a un paio di specchi, e che si potrebbero facilmente smontare adoperando un minimo di logica e di buon senso. Se ci fate caso sono le stesse cose che stanno accadendo in questi giorni anche in occasione dell'introduzione della pillola abortiva. Per ora si è cominciato a consigliare ai medici l'obiezione di coscienza minacciando la scomunica (naturalmente la scomunica vera è la carriera). Ora, io non credo che l'aborto sia una cosa leggera, credo invece che sia una decisione forte che va presa in situazioni particolari. In pratica non si può usare l'aborto come anticoncezionale, per quello ci sono i preservativi. Ma credo che non si possa neanche tornare al disastro degli aborti clandestini che ha preceduto la 194.
C'è altro? Ah, sì, quasi me ne dimenticavo: quel ragazzo si rese conto ben presto dei trucchetti della sua ragazza; così un bel giorno, non appena lei cercò di mettere nuovamente il muso e ricominciare la consueta pantomima, lui si rifiutò di discutere, fece un bel sorriso di sollievo, e con calma, senza gridare, quasi sottovoce, la mandò a cagare. Evoluzione logica di tutti i dispotismi.
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