Proviamo a ragionare fuori dai clamori. Intanto bisogna dire che le elezioni regionali hanno clamorosamente nascosto una brutta notizia: ancora una volta i siciliani avranno a che fare con un presidente della Regione cinvolto in una brutta storia di mafia. Ora, al di là del risultato delle indagini e del relativo processo, è sconfortante dover prendere atto che la storia si ripete, ma che i protagonisti della storia siamo noi. I siciliani hanno scelto, non so quanto il loro voto fosse completamente libero, ma potevano votare per la Borsellino e per la Finocchiaro ma non lo hanno fatto. Analogo discorso è accaduto in Campania, dove è stato eletto un candidato indicato da uno per il quale c'era stata una richiesta di arresto: a pensare male si fa peccato ma molto spesso ci si indovina. E pensare che in Campania, al contrario della Calabria, la possibilità di scegliere un candidato migliore ci sarebbe stata, ma quel candidato ha preso un numero di voti che oscilla fra l'1 e il 2 per cento. Anche alla luce di quanto accaduto nel mio Comune, dove ha vinto chi doveva vincere, io mi chiedo: ma il voto degli italiani è ancora libero o risponde a dinamiche che vanno dal voto di scambio allo spirito di appartenenza? E nell'un caso e nell'altro, è giusto rimanere ancorati a partiti, movimenti e persone che continuano a prenderci in giro e nella migliore delle ipotesi, e non è una cosa frequente, ci ricambiano con favori personali che nulla hanno a che vedere con lo sviluppo sociale e del territorio? Ma andiamo avanti.
Un'altra cosa che viene fuori da queste elezioni è che Formigoni ed Errani non potevano essere eletti e invece sono stati eletti a dispetto di una norma che diceva che non ci si può candidare alla guida di una regione per più di due mandati consecutivi. Ma, si dirà, la norma prevede anche che si possono fare delle norme regionali di deroga. Sì, è vero, ma tali norme non sono state fatte, quindi i due neo eletti sono abusivi, almeno fino a quando non faranno le norme di deroga. Ma il principio che rimane è che si è commesso un abuso, se non proprio un reato, che poi verrà sanato con una legge ad personam. La stessa cosa era stata perpetrata, senza il minimo scrupolo, dal PD pugliese che, in barba alla norma che vuole che un sindaco non possa candidarsi a presidente regionale, si voleva fare una legge per permettere ad Emiliano, sindaco di Bari, di candidarsi. Tutto questo naturalmente prima del ciclone Vendola. E' chiaro che in queste condizioni non dobbiamo lamentarci se il presidente del consiglio abusa costantemente di questo ufficio, così come è chiaro che la gente continuerà a pensare che tanto sono tutti uguali e chi non è daccordo non avrà mai gli strumenti per confutare tale teoria.
"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)
mercoledì 31 marzo 2010
Le notizie nascoste
venerdì 26 marzo 2010
martedì 23 marzo 2010
Una giornata storica senza se e senza ma.
Riporto qui di seguito una intervista di Doctornews a Ignazio marino sull'approvazione della riforma dela sanità in Anerica. Al di là della retorica e del facile entusiasmo, le parole del senatore danno l'idea del ctraguardo ragiunto e forniscono una risposta a tutti quelli che dicono che è una goccia nell'oceano. Certo si doveva fare di più, ma il solco è stato traciato, là dove nessuno finora ci era riuscito.
«Una giornata storica per gli Stati Uniti, che fanno un importantissimo passo avanti nella direzione della giustizia sociale e della solidarietà». Così il senatore Ignazio Marino, nella doppia veste di presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul Servizio sanitario e di medico che ha lavorato per anni negli Usa, commenta l'approvazione da parte della Camera dei rappresentanti della riforma della sanità. «Grazie a questa riforma, fortemente voluta e sostenuta dal presidente Barack Obama, gli Usa vanno nella direzione di colmare una grave carenza per un grande Paese democratico». «Una nazione che mette a disposizione le risorse per mantenere più di mille basi militari in giro per il mondo - continua Marino - non può ignorare le esigenze dei suoi cittadini in termini di cure mediche. Non dimentichiamo che negli Usa se non hai un'assicurazione privata - ricorda il senatore - non hai nessuna possibilità di accedere alle cure: se per esempio hai un tumore nessun ospedale ti opererà, se hai il diabete nessuno ti fornisce i farmaci». «Con il voto di ieri gli Stati Uniti - dice - riconoscono il principio che la salute va garantita e va considerata come un fondamento di uno stato democratico, evitando gravi ingiustizie tra chi può permettersi di curarsi e chi può solo sperare nel destino. Ma va ricordato anche che l'assenza di garanzie sociali e di diritti come quello alle cure rischiano di dare origine a instabilità sociale, tensioni, conflittualità».
Ancora una volta sulla diminuzione dei medici in Italia.
Con la Legge n. 264/1999, nel 1999 veniva istituito il numero chiuso per accedere alle facoltà universitarie di Medicina, Professioni sanitarie, Odontoiatria, Medicina veterinaria, Architettura e Scienze della formazione primaria. Il Presidente della repubblica era Ciampi, il Presidente del Consiglio era D'Alema, mentre Zecchino era il Ministro dell'Università e della Ricerca Scientifica. Dobbiamo ringraziare questi signori, ciascuno per le proprie competenze, se oggi migliaia di ragazzi neo-diplomati sono costretti a passare dalle forche caudine dei test di accesso alle università; dobbiamo ringraziare questi signori se alcune menti eccelse non si possono esprimere perchè falcidiate da un test non sempre limpido, che ha conosciuto momenti di degrado e corruttele, come ad esempio il caso di Bari di qualche anno fa (allora come ora la Puglia è sempre stata il laboratorio della politica italiana). Dobbiamo ringraziare questi signori se abbiamo fatto un passo indietro verso le università dei baroni, tanto avversate nel sessantotto e per le quali si era fatta tutta una serie di proteste sfociate nella libertà di accesso per tutti che la Costituzione garantirebbe e che questa volta, ancora una volta, è stata miseramente calpestata. Lo dobbiamo a questi signori se un giorno ci saranno pochi medici che si arricchiranno, facendo straordinari e lavorando dieci o dodici ore al giorno a dispetto di coloro che non possono farlo perché gli è stato impedito l'accesso. Lo dobbiamo a questi signori se un giorno i medici ricominceranno ad essere i vecchi baroni del paese, a cui tutto era dovuto.
martedì 16 marzo 2010
giovedì 11 marzo 2010
Disperazione e solitudine.
Premetto che non ho condiviso la discesa in campo del premier nelle elezioni regionali dell'Abruzzo e della Sardegna. Credo infatti che il capo del governo debba essere imparziale come il Presidente della Repubblica, della Camera e del Senato. Mai, nessuno di loro deve scendre nell'agone politco, schierandosi con una parte, anche se tutti sappiamo bene che il Presidente del Consiglio è espressione di una parte ed è sostenuto da una maggioranza parlamentare. Detto questo, assume un carattere già di per sé grottesco quello che sta accadendo in questi giorni a proposito del pasticcio delle liste. Ma voglio aggiungervi dell'altro.
Il nostro premier, probabilmente, queste elezioni non voleva vincerle, voleva dare una lezione ai suoi e infatti all'inizio sembrava che non volesse proprio scendere in campo, tanto che un giorno ha dovuto affermare pubblicamente che invece, contrariamente a quanto lasciato intendere, avrebbe fatto il contrario. Poi è successo l'imprevedibile. Non so se il pasticcio delle liste non se lo aspettava o semplicemente non si aspettava che gli effetti sarebbero stati così disastrosi. Anche perché, dopo il Lazio, è arrivata la Lombardia. Così ha dovuto mettere a punto un inutile decreto, messo su con tale fretta da risultare, ripeto, inutile sia in Lombardia, dove le liste sono state ammese, sia nel Lazio, dove le liste non sono state ammesse e lasciando agli italiani questa eredità di una interpretazione legislativa che, è vero che scadrà tra qualche mese, ma crea un precedente pericolosissimo, perchè d'ora in poi tutti potrebbero in futuro fare lo stesso. In un Paese dove non si riesce a fare una buona legge sul fine vita, quando sembrava che col cadavedere anciora caldo della Englaro, fosse una cosa da fare in pochi giorni. Ora, guarda caso, nessuno ne parla più a oltre un anno dalla morte. Ma torniamo a noi.
La cosa evidentemente deve essergli sfuggita di mano, se dopo un primo momento di silenzio, si è arrivati al solito refrain, delle toghe rosse e dei comunisti, quando è palese che il pasticcio se lo sono creato in casa, e forse artatamente. Si è ripreso a parlare dei nemici della democrazia che non sono loro ma sempre gli altri. E ieri si è anche sfiorata la rissa contro un giornalista autodefinitosi freelance, cioé libero da direttori che impongono una linea informativa e quindi libero di fare le domande che più gli piace fare. Apriti cielo, è stato accusato di essere un disturbatore del pubblico lecchinaggio e quasi picchiato dal Ministro della Difesa personale del Premier, l'ignobile La Russa. A questo siamo, ad un regime che non riesce più neanche a farsi le leggi ad personam, come l'inutile impedimento, già coperto anch'esso da abbondante normativa, non solo, ma che sono stati costretti ad imporlo per decreto e con la fiducia, sennò col cavolo che sarebbe passato e poi via, in fuga dai giornalisti non allineati.
Quale sarà la prossima linea di tolleranza che verrà superata?
domenica 7 marzo 2010
Per non dimenticare; i morti sul lavoro dal 20 al 28 febbraio 2010.
Continua il viaggio intrapreso da questo blog nel mondo delle mortalità sul lavoro. L'obiettivo è quello di rendere omaggio a quei piccoli eroi quotidiani, vittime di tante cause, ma anche, e a volte soprattutto, di una politica che disattende i propri doveri, per inseguire spesso obiettivi a breve scadenza e con mera finalità elettorale. Per loro chiedo un pensiero e, per chi ci crede, una preghiera durante la messa domenicale.
Salvatore Pagliaro, 51 anni, operaio, Palmi28 02 2010
Salvatore Pagliaro, operaio di 51 anni, è morto in un cantiere per l’ammodernamento dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria, nei pressi dello svincolo autostradale di Palmi: cadendo da un pilone sarebbe precipitato su una colata di cemento. Categorie : calabria, lavori stradali
Vincenzo Natilla, 32 anni, operaio, Bari27 02 2010
E’ morto nel Policlinico di Bari Vincenzo Adolfo Natilla di 32 anni, operaio edile, che rimase gravemente ferito in un incidente avvenuto a Bari il 21 gennaio scorso quando cadde al suolo trascinato da un montacarichi, mentre era al lavoro in un edificio. Categorie : edilizia, puglia
Pasquale Rizzo, 43 anni, operaio, Cerignola25 02 2010
Pasquale Rizzo, operaio di 43 anni, è morto cadendo dal balcone di un’abitazione al secondo piano di una palazzina, a Cerignola, mentre stava compiendo controlli al balcone dell’appartamento. Categorie : edilizia, puglia
GIuseppe Mugavero, 52 anni, operaio, Cornaredo25 02 2010
Giuseppe Mugavero, operaio di 52 anni, è morto investito da un muletto in un’azienda di spedizioni a Cornaredo. Categorie : lombardia, trasporti
Gino Colleluori, 74 anni, agricoltore, Atri25 02 2010
Un agricoltore di 74 anni, Gino Colleluori, e’ morto nell’incendio di un capannone a Contrada Sant’Ilario ad Atri (Teramo). Secondo la ricostruzione di Carabinieri e Vigili del Fuoco, al momento dell’incendio l’uomo si trovava nella sua abitazione: accortosi delle fiamme ha tentato di salvare gli attrezzi da lavoro ma e’ stato investito dal fuoco ed e’ morto per le ustioni e le esalazioni. Categorie : abruzzo, agricoltura
Giovanni Magliano, 53 anni, impiegato, La Spezia24 02 2010
Giovanni Magliani, 53 anni, dipendente delle Ferrovie, è morto nella stazione a La Spezia, investito da un treno mentre si recava alla mensa aziendale.
(AGI) – La Spezia, 24 feb. – Si chiamava Giovanni Magliani, 53 anni residente a Romito Magra (Sp), sposato con due figli, il dipendente delle Ferrovie morto oggi in stazione a La Spezia.Ex operaio da alcuni anni lavorava come impiegato Fs e dall’ufficio che si trova a pochi passi dai binari stava raggiungendo verso l’una il locale mensa. L’incidente e’ accaduto verso l’una ed e’ stato quasi certamente causato da una distrazione perche’ l’uomo non ha visto un treno interregionale che stava facendo manovra e ci e’ finito sotto.Il macchinista che aveva il semaforo verde, ha prontamente frenato, ma non e’ riuscito ad evitare l’impatto. Magliani, pare avesse anche problemi di udito e proprio per questo problema era stato spostato negli uffici con un ruolo di tipo amministrativo. Categorie : liguria, trasporti
Francesco Magro, 25 anni, operaio edile, Palermo24 02 2010
Francesco Magro, muratore 25 anni, è morto in ospedale a Palermo a tre giorni dalla caduta da un’altezza di circa cinque-sei metri, occorsa mentre lavorava alla ricostruzione di una villetta a San Vito Lo Capo. Categorie : edilizia, sicilia
Arturo Gallo, 52 anni, agricoltore, Romans d’Isonzo22 02 2010
Arturo Gallo, agricoltore di 52 anni, è morto schiacciato da una rotoballa nella propria azienda agricola di Fratta di Romans d’Isonzo. Categorie : agricoltura, friuli venezia giulia
Gabriele Gatto, 24 anni, operaio, Montereale21 02 2010
Gabriele Gatto, operaio 24enne, è morto nell’ospedale di Montereale due giorni dopo essere stato investito da una macchina spargisale mentre era al lavoro. Categorie : abruzzo, lavori stradali
Emanuele Rocchi, 38 anni, operaio, Castello di Godego21 02 2010
Emanuele Rocchi, 38 anni, è morto schiacciato dal cancello sotto la pressione di un camion, presso un’azienda a Castello di Godego. Categorie : lavori vari, veneto
Antonio Di Stefano, 63 anni, agricoltore, Castelbasso20 02 2010
Antonio Di Stefano agricoltore di 63anni, è morto cadendo dall’albero che stava potando a Castelbasso. Categorie : abruzzo, silvicoltura
Marcello Greco, 41 anni, giardiniere, Lizzanello20 02 2010
Marcello Greco, giardiniere di 41 anni, è morto folgorato mentre potava degli alberi di ulivo nel giardino di un privato di Lizzanello, in provincia di Lecce. L’operaio era impegnato in un cestello sopraelevato di un camion, quando ha tagliato dei rami che hanno colpito dei fili della corrente elettrica. Categorie : giardinaggio, puglia
Salvatore Pagliaro, operaio di 51 anni, è morto in un cantiere per l’ammodernamento dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria, nei pressi dello svincolo autostradale di Palmi: cadendo da un pilone sarebbe precipitato su una colata di cemento. Categorie : calabria, lavori stradali
Vincenzo Natilla, 32 anni, operaio, Bari27 02 2010
E’ morto nel Policlinico di Bari Vincenzo Adolfo Natilla di 32 anni, operaio edile, che rimase gravemente ferito in un incidente avvenuto a Bari il 21 gennaio scorso quando cadde al suolo trascinato da un montacarichi, mentre era al lavoro in un edificio. Categorie : edilizia, puglia
Pasquale Rizzo, 43 anni, operaio, Cerignola25 02 2010
Pasquale Rizzo, operaio di 43 anni, è morto cadendo dal balcone di un’abitazione al secondo piano di una palazzina, a Cerignola, mentre stava compiendo controlli al balcone dell’appartamento. Categorie : edilizia, puglia
GIuseppe Mugavero, 52 anni, operaio, Cornaredo25 02 2010
Giuseppe Mugavero, operaio di 52 anni, è morto investito da un muletto in un’azienda di spedizioni a Cornaredo. Categorie : lombardia, trasporti
Gino Colleluori, 74 anni, agricoltore, Atri25 02 2010
Un agricoltore di 74 anni, Gino Colleluori, e’ morto nell’incendio di un capannone a Contrada Sant’Ilario ad Atri (Teramo). Secondo la ricostruzione di Carabinieri e Vigili del Fuoco, al momento dell’incendio l’uomo si trovava nella sua abitazione: accortosi delle fiamme ha tentato di salvare gli attrezzi da lavoro ma e’ stato investito dal fuoco ed e’ morto per le ustioni e le esalazioni. Categorie : abruzzo, agricoltura
Giovanni Magliano, 53 anni, impiegato, La Spezia24 02 2010
Giovanni Magliani, 53 anni, dipendente delle Ferrovie, è morto nella stazione a La Spezia, investito da un treno mentre si recava alla mensa aziendale.
(AGI) – La Spezia, 24 feb. – Si chiamava Giovanni Magliani, 53 anni residente a Romito Magra (Sp), sposato con due figli, il dipendente delle Ferrovie morto oggi in stazione a La Spezia.Ex operaio da alcuni anni lavorava come impiegato Fs e dall’ufficio che si trova a pochi passi dai binari stava raggiungendo verso l’una il locale mensa. L’incidente e’ accaduto verso l’una ed e’ stato quasi certamente causato da una distrazione perche’ l’uomo non ha visto un treno interregionale che stava facendo manovra e ci e’ finito sotto.Il macchinista che aveva il semaforo verde, ha prontamente frenato, ma non e’ riuscito ad evitare l’impatto. Magliani, pare avesse anche problemi di udito e proprio per questo problema era stato spostato negli uffici con un ruolo di tipo amministrativo. Categorie : liguria, trasporti
Francesco Magro, 25 anni, operaio edile, Palermo24 02 2010
Francesco Magro, muratore 25 anni, è morto in ospedale a Palermo a tre giorni dalla caduta da un’altezza di circa cinque-sei metri, occorsa mentre lavorava alla ricostruzione di una villetta a San Vito Lo Capo. Categorie : edilizia, sicilia
Arturo Gallo, 52 anni, agricoltore, Romans d’Isonzo22 02 2010
Arturo Gallo, agricoltore di 52 anni, è morto schiacciato da una rotoballa nella propria azienda agricola di Fratta di Romans d’Isonzo. Categorie : agricoltura, friuli venezia giulia
Gabriele Gatto, 24 anni, operaio, Montereale21 02 2010
Gabriele Gatto, operaio 24enne, è morto nell’ospedale di Montereale due giorni dopo essere stato investito da una macchina spargisale mentre era al lavoro. Categorie : abruzzo, lavori stradali
Emanuele Rocchi, 38 anni, operaio, Castello di Godego21 02 2010
Emanuele Rocchi, 38 anni, è morto schiacciato dal cancello sotto la pressione di un camion, presso un’azienda a Castello di Godego. Categorie : lavori vari, veneto
Antonio Di Stefano, 63 anni, agricoltore, Castelbasso20 02 2010
Antonio Di Stefano agricoltore di 63anni, è morto cadendo dall’albero che stava potando a Castelbasso. Categorie : abruzzo, silvicoltura
Marcello Greco, 41 anni, giardiniere, Lizzanello20 02 2010
Marcello Greco, giardiniere di 41 anni, è morto folgorato mentre potava degli alberi di ulivo nel giardino di un privato di Lizzanello, in provincia di Lecce. L’operaio era impegnato in un cestello sopraelevato di un camion, quando ha tagliato dei rami che hanno colpito dei fili della corrente elettrica. Categorie : giardinaggio, puglia
(fonte: http://mortisullavoro.wordpress.com/)
sabato 6 marzo 2010
Dall'Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno
Ormai dobbiamo farcene una ragione, questo capo di stato, con la minuscola, ormai, ci ha abituato alle sue consuete 'moral suasions'. Non c'è più una istituzione credibile. Quando conviene il presidente della repubblica, con la minuscola, tace quando il parlamento, con la minuscola, lavora. Quando non conviene ci sono i dialoghi che scoraggiano la produzione di determinate leggi o decreti e poi, una volta, aggiustate, vengono emanate e promulgate come piace a loro. Il presidente della repubblica, con la minuscola, dovrebbe essere fuori dai giochi di parte, come aveva giustamente risposto alla Polverini, che ne aveva all'inizio chiesto un intervento per risolvere il pasticcio. Poi è successo qualcosa, e allora il capo dello stato, con la minuscola, si è schierato accanto ad un presidente del consiglio, con la minuscola, che, anche lui, dovrebbe essere fuori dai partiti e fuori dalle persone. Il governo dovrebbe legiferare per la gente, per i cittadini, non per uno solo o per una parte di essi. Tutto questo schifo, perchè di uno schifo stiamo parlando, significa una sola cosa: fuori dalle regole non c'è democrazia. E' rigore non più quando arbitro fischia ma solo quando l'allenatore di una squadra e l'arbitro decidono che la cosa si può fare, le regole si riscrivono durante la partita. Ora tutti, alla presentazione di una domanda per un concorso o per una gara d'appalto, possiamo sentirci autorizzati a chiedere modifiche alla scadenza o ai capitolati, tutto si può fare basta mettersi daccordo.
Davanti a questo schifo, dalle piante dei piedi fino al cuore e fino alla bocca, il corpo delle persone oneste, dall'Alpi a Lampedusa e oltre, passando per gli italiani all'estero, fa il giro del mondo e grida una sola parola: VERGOGNA.
martedì 23 febbraio 2010
Tumori, senza prevenzione i morti raddoppieranno
Quante volte abbiamo sentito di una nuova medicina che farà miracoli, ma solo fra cinque o dieci anni. Nel frattempo ai cittadini restano i sogni e la possibilità di comportarsi peggio di prima tanto la cura sta per arrivare. Intanto, mentre si parla di AIDS o di suina, si muore di cancro e di infarto, senza che vi sia un progetto educativo adeguato. Anche perchè qualunque progetto educativo si scontrerebbe in maniera significativa con i progetti delle multinazionali.
I morti per cancro, nel mondo, potrebbero aumentare dai 7,6 milioni attuali a 17 milioni entro il 2030: un numero di vittime più che raddoppiato nei prossimi 20 anni, senza un impegno globale sul fronte della prevenzione. A lanciare l'allarme è l'Organizzazione mondiale della Sanità. La guerra ai fattori di rischio oncologici è l'unico modo per vincere la battaglia contro i tumori, avverte l'Ufficio regionale Ovest Pacifico dell'agenzia Onu, che ricorda come oltre il 30% dei casi di cancro (praticamente un terzo) potrebbe essere evitato adottando stili di vita più sani. Oggi il cancro fa registrare oltre 12 milioni di nuovi casi all'anno in tutto il pianeta ed è responsabile di un decesso su 8, più delle morti per Aids, tubercolosi e malaria messe insieme, avverte l'Oms. Solo nella regione dell'Ovest Pacifico, i tumori hanno colpito nel 2008 circa 3,7 milioni di persone (2,2 milioni di uomini e 1,5 milioni di donne), con quasi 2,6 milioni di decessi. "C'è una preoccupazione universale sul cancro", sottolinea Shin Young-soo, direttore dell'Ufficio regionale Oms. Ma bisogna fare ancora molto per migliorare la consapevolezza del problema, perché "con la giusta disposizione d'animo, e attraverso azioni appropriate - assicura - alcuni tumori possono essere evitati" e altri "diagnosticati precocemente, trattati e curati". Non fumare, non bere alcol, seguire un'alimentazione corretta, fare esercizio fisico, prevenire le infezioni che potrebbero dare origine a un tumore. Sono queste le mosse vincenti per 'dare scacco matto' al cancro, ricorda l'Oms. Che mette l'accento soprattutto sulle insidie del fumo e della vita sedentaria. Le sigarette, ricorda, sono la prima causa evitabile di cancro, mentre 30 minuti al giorno di esercizio fisico moderato possono ridurre il rischio di tumori a seno e colon.
domenica 21 febbraio 2010
Per non dimenticare; i morti sul lavoro dall' 8 al 19 febbraio 2010.
Continua il viaggio intrapreso da questo blog nel mondo delle mortalità sul lavoro. L'obiettivo è quello di rendere omaggio a quei piccoli eroi quotidiani, vittime di tante cause, ma anche, e a volte soprattutto, di una politica che disattende i propri doveri, per inseguire spesso obiettivi a breve scadenza e con mera finalità elettorale. Per loro chiedo un pensiero e, per chi ci crede, una preghiera durante la messa domenicale.
Anonimo, 38 anni, operaio, Roma19 02 2010
Incidente sul lavoro stamani a Roma, in località Settecamini. Un operaio di 38 anni, italiano, è precipitato dal tetto di un capannone di una ditta di imballaggi. L’uomo ha battuto la testa dopo un volo di dieci metri. Era salito sul tetto per tentare di ripararlo dalle infiltrazioni d’acqua provocate dalle piogge di questi giorni. Categorie : lavori vari, lazio
Fabrizio Pagliano, 30 anni, operaio, Torre di Mondovì19 02 2010
Fabrizio Pagliano, 30 anni, è morto alla cartiera di Torre di Mondovì: era rimasto impigliato con la tuta in un macchinario che ne avrebbe provocato la morte per soffocamento. Categorie : industria della carta, piemonte
Anonimo, 52 anni, netturbino, Augusta18 02 2010
Un netturbino di 52 anni è morto travolto da un’auto guidata da un giovane ubriaco sulla strada provinciale 3 nei pressi di Augusta (Siracusa). Categorie : sicilia, trattamento rifiuti
Renzo Vecchiato, 47 anni, eletticista, Perdenello di Paese18 02 2010
Renzo Vecchiato, elettricista di 47 anni, è morto cadendo da una scala da un’altezza di circa tre metri, a Perdenello di Paese, all’interno del cantiere di una un’abitazione privata. Categorie : edilizia, veneto
Francesaco Calderaro, 40 anni, operaio, Palagiano18 02 2010
Francesaco Calderaro, operaio di 40 anni, è morto a Palagiano precipitando dall’impalcatura di un capannone di un’azienda agricola, mentre stava effettuando lavori di sostituzione del tetto, in particolare la rimozione di alcune lastre in eternit. Categorie : edilizia, puglia
Antonio Fiori, 37 anni, operaio, Magnago13 02 2010
Antonio Fiori, un operaio di 37 anni, è morto schiacciato da un carrello in una fonderia a Magnago: stava cercando di sbloccare un carrello, quando il sistema è ripartito all’improvviso, travolgendolo. L’uomo è morto sul colpo per i traumi riportati. Categorie : lombardia, siderurgia
Rocco Palumbo, 32 anni, operaio, Palmi12 02 2010
Rocco Palumbo, operaio di 32 anni è morto in un incidente sul lavoro sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria, nei pressi di Palmi. L’operaio, dipendente di un’impresa impegnata in lavori di ammodernamento, e’ precipitato da un ponte in costruzione ed e’ morto dopo il ricovero nell’ospedale di Polistena. Categorie : calabria, lavori stradali
Alessandro Chiarello, 26 anni, operaio, Cicala11 02 2010
Alessandro Chiarello, operaio di 26 anni , è morto mentre lavorava in un cantiere a Cicala nei pressi di un ponte delle Ferrovie della Calabria, crollato nei giorni scorsi a causa del maltempo: mentre si trovava alla guida di un escavatore impegnato nel ripristino della linea delle Ferrovie della Calabria, a causa di uno smottamento del terreno, il mezzo pesante s’è ribaltato ed il giovane che lo guidava è stato scaraventato fuori dall’abitacolo finendo nel fiume in piena. La forte corrente ha trascinato il suo corpo per oltre tre chilometri. Categorie : calabria, movimentazione terra
Gianfranco Beltrame, 42 anni, operaio, Camposanpiero11 02 2010
Gianfranco Beltrame, 42enne operaio, è morto presso uan cartiera di Camposanpiero: mentre stava sistemando una catasta di cartone pressato, due cilindri del peso di 5 quintali l’uno gli sono crollati addosso. Categorie : industria della carta, veneto
Gaetano Saraceni, 31 anni, operaio, Solbiate Arno8 02 2010
Gaetano Saraceni, 31 anni, è morto ucciso da una sbarra metallica mentre stava lavorando vicino a un macchinario in una azienda specializzata in stampaggio di metalli a Solbiate Arno. Categorie : lombardia, meccanica
Aldo Ferraro, 33 anni, operaio, Bocale8 02 2010
Aldo Ferraro, operaio 33enne, è morto schiacciato dal crollo di un muro di contenimento di cemento, mentre era impegnato in lavori di sbancamento in località Vico d’Angelo a Bocale Categorie : calabria, movimentazione terra
Incidente sul lavoro stamani a Roma, in località Settecamini. Un operaio di 38 anni, italiano, è precipitato dal tetto di un capannone di una ditta di imballaggi. L’uomo ha battuto la testa dopo un volo di dieci metri. Era salito sul tetto per tentare di ripararlo dalle infiltrazioni d’acqua provocate dalle piogge di questi giorni. Categorie : lavori vari, lazio
Fabrizio Pagliano, 30 anni, operaio, Torre di Mondovì19 02 2010
Fabrizio Pagliano, 30 anni, è morto alla cartiera di Torre di Mondovì: era rimasto impigliato con la tuta in un macchinario che ne avrebbe provocato la morte per soffocamento. Categorie : industria della carta, piemonte
Anonimo, 52 anni, netturbino, Augusta18 02 2010
Un netturbino di 52 anni è morto travolto da un’auto guidata da un giovane ubriaco sulla strada provinciale 3 nei pressi di Augusta (Siracusa). Categorie : sicilia, trattamento rifiuti
Renzo Vecchiato, 47 anni, eletticista, Perdenello di Paese18 02 2010
Renzo Vecchiato, elettricista di 47 anni, è morto cadendo da una scala da un’altezza di circa tre metri, a Perdenello di Paese, all’interno del cantiere di una un’abitazione privata. Categorie : edilizia, veneto
Francesaco Calderaro, 40 anni, operaio, Palagiano18 02 2010
Francesaco Calderaro, operaio di 40 anni, è morto a Palagiano precipitando dall’impalcatura di un capannone di un’azienda agricola, mentre stava effettuando lavori di sostituzione del tetto, in particolare la rimozione di alcune lastre in eternit. Categorie : edilizia, puglia
Antonio Fiori, 37 anni, operaio, Magnago13 02 2010
Antonio Fiori, un operaio di 37 anni, è morto schiacciato da un carrello in una fonderia a Magnago: stava cercando di sbloccare un carrello, quando il sistema è ripartito all’improvviso, travolgendolo. L’uomo è morto sul colpo per i traumi riportati. Categorie : lombardia, siderurgia
Rocco Palumbo, 32 anni, operaio, Palmi12 02 2010
Rocco Palumbo, operaio di 32 anni è morto in un incidente sul lavoro sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria, nei pressi di Palmi. L’operaio, dipendente di un’impresa impegnata in lavori di ammodernamento, e’ precipitato da un ponte in costruzione ed e’ morto dopo il ricovero nell’ospedale di Polistena. Categorie : calabria, lavori stradali
Alessandro Chiarello, 26 anni, operaio, Cicala11 02 2010
Alessandro Chiarello, operaio di 26 anni , è morto mentre lavorava in un cantiere a Cicala nei pressi di un ponte delle Ferrovie della Calabria, crollato nei giorni scorsi a causa del maltempo: mentre si trovava alla guida di un escavatore impegnato nel ripristino della linea delle Ferrovie della Calabria, a causa di uno smottamento del terreno, il mezzo pesante s’è ribaltato ed il giovane che lo guidava è stato scaraventato fuori dall’abitacolo finendo nel fiume in piena. La forte corrente ha trascinato il suo corpo per oltre tre chilometri. Categorie : calabria, movimentazione terra
Gianfranco Beltrame, 42 anni, operaio, Camposanpiero11 02 2010
Gianfranco Beltrame, 42enne operaio, è morto presso uan cartiera di Camposanpiero: mentre stava sistemando una catasta di cartone pressato, due cilindri del peso di 5 quintali l’uno gli sono crollati addosso. Categorie : industria della carta, veneto
Gaetano Saraceni, 31 anni, operaio, Solbiate Arno8 02 2010
Gaetano Saraceni, 31 anni, è morto ucciso da una sbarra metallica mentre stava lavorando vicino a un macchinario in una azienda specializzata in stampaggio di metalli a Solbiate Arno. Categorie : lombardia, meccanica
Aldo Ferraro, 33 anni, operaio, Bocale8 02 2010
Aldo Ferraro, operaio 33enne, è morto schiacciato dal crollo di un muro di contenimento di cemento, mentre era impegnato in lavori di sbancamento in località Vico d’Angelo a Bocale Categorie : calabria, movimentazione terra
(fonte: http://mortisullavoro.wordpress.com/)
sabato 20 febbraio 2010
venerdì 19 febbraio 2010
Il tappo sta per saltare ... sul carro del nuovo vincitore.
Ci sono tre frasi del premier che mi fanno pensare che il tappo sta per saltare.
Innanzitutto, davanti al dilagare degli scandali, si preannuncia il solito giro di vite, questa volta contro la corruzione. Ma ci vogliono prendere davvero in giro? Cosa significa giro di vite? Le leggi ci sono già e sono sufficienti, se proprio si vuole fare qualcosa. E fare qualcosa non significa fare degli annunci senza valore, ma signifca inasprire i controlli, quelli bisogna aumentare, non le sanzioni che già ci sono e sono sufficienti. Inasprire i controlli, non significa fare la guerra alle intercettazioni, ma raddoppiarle, triplicarle, se necessario, perché tutto venga fuori al più presto, prima che sia troppo tardi, altro che secretare!
Poi c'è un'altra frase che ha tutto il sapore della disperazione, come se si cercasse di utilizzare un vecchio metodo per distrarre l'attenzione. Un metodo che a quanto pare non funziiona più, se l'informazione di regime l'ha fatta appena trapelare. 'Stanno per farmi fuori fisicamente', avrebbe dichiarato il premier, nel silenzio tombale dei suoi cacicchi, giornalisti e politici.
Infine la ciliegina sulla torta: 'Non sono che dei bricconi isolati', questa frase mi ha fatto subito pensare a Craxi che chiamò Mario Chiesa un mariuolo e lui, sentendosi abbandonato, vuotò il sacco.
Personalmente, leggendo le cronache, credo che tangentopoli sia già iniziata, ma è solo rinviata grazie all'ammorbidimento da parte dei media compiacenti. Ma non credo che si riuscirà a tamponare il letame in arrivo ancora per molto tempo, anche perché, chi è abituato a leccare, presto si renderà conto che dovrà leccare da un'altra parte, per cui, presto, abbandonerà al proprio destino l'attuale padrone, per saltare sul carro del nuovo vincitore.
giovedì 18 febbraio 2010
Evitiamo di dire no, ma mandiamoli a casa!
Quello che mi fa rabbia in tutta questa faccenda dei feriti in Val di Susa è che più i cittadini si esprimono in un senso, più la politica, con il suo braccio armato, fa il contrario. La gente la TAV non la vuole, lo avete capito o no? Così la gente non vuole le centrali nucleari, non vuole l'acqua privatizzata, non vuole il finanziamento pubblico ai partiti. Lo so, Donato, tu mi hai insegnato che non si deve mai dire no. Mai bisognerebbe scadere nel partito del no, si rischia di essere derisi ed emarginati. Lo so, bisogna sempre fare proposte alternative ed essere il partito del sì.
Allora ricominciamo. Sì alle energie rinnovabili che possano sopperire in via definitiva alla ormai obsoleta tecnologia nucleare. Sì ad un miglioramento delle linee ferroviarie già esistenti in Val di Susa che, se adeguatamente risistemate, possono sopperire come già fanno, al trasporto attuale e anche a quello futuro che l'Europa ci chiede. Sì al riconoscimento del principio che l'acqua è un bene pubblico e non una merce e comportarsi di conseguenza. Sì ad uno schema di finanziamento dei partiti che non preveda l'attribuzione di soldi in eccesso, ma che preveda un tetto e una decadenza in caso di crisi prima della fine della legislatura. Si, poi, al riconoscimento degli esiti di tutte le consultazioni popolari, referendarie e non. E infine si ad una nuova legge elettorale che ci consenta di poter scegliere i nostri rappresentanti e mandare definitivamente a casa questa gentaglia che non ci rappresenta più.
mercoledì 17 febbraio 2010
Perché il ministro Alfano si dovrebbe dimettere.
Nello stesso giorno in cui disquisivo con alcuni amici della parola giustizialista (da cui è nato il post di ieri), mi sono trovato a parlare anche del fatto che, mentre tutti vanno in galera se sbagliano, i giudici non ci vanno mai. Così ho fatto tra me e me alcune riflessioni. Credo innanzitutto che si debba distinguere tra errori e reati. Partendo da questo principio arriveremo alla conclusione che anche i giudici quando commettono reati vanno a finire in prigione e ce ne sono diversi che sono stati processati, anche per fatti di corruzione. Per quel che concerne invece gli errori, credo che nessuno vada in galera, a meno che non incorra in fatti penalmente rilevanti, tipo l'omicidio colposo. Quindi nemmeno i magistrati, che comunque sono soggetti a sanzioni da parte del loro organo di controllo, subiscono trasferimenti per incompatibilità ambientali, o cose di questo genere. Ma prendiamo la categoria dei politici, quelli che spesso inveiscono contro la categoria dei magistrati. Avete mai visto un politico che paga per aver commesso un errore, aver proposto una legge sbagliata che, ad esempio, ha bisogno poi di un decreto incostituzionale per evitare di scarcerare 400 boss mafiosi? Io mai, anzi ho visto spesso politici che utilizzano i propri errori per fare propaganda, grazie alla complicità di un'informazione manipolata. Se, ad esempio Alfano, il nostro ministro della giustizia, dovesse pagare per i suoi errori, dovrebbe dimettersi. Vi sono, infatti, norme, come quella sulle intercettazioni, o sul processo breve, o sul legittimo impedimento o le varie riforme che promettevano una giustizia più efficiente e funzionale, che sono ferme in parlamento. Ce n'è una, invece, che porta il suo nome, che è stata approvata, è entrata subito in vigore ed è stata sconfessata un anno e mezzo dopo, il Lodo Alfano. Questa norma ha provocato lo stralcio della posizione del premier al processo Mills. Ora, se io fossi stato il premier, sapendo di essere innocente, tenendo conto che un ministro del mio esecutivo aveva fatto approvare una norma, poi ritenuta incostituzionale, che aveva intanto stralciato la mia posizione dal processo, impedendomi di provare la mia onestà, beh, abbiate pazienza, io lo avrei prima picchiato e poi costretto alle dimissioni, per incompetenza e per avere gravemente danneggiato la mia immagine. Altro che statuina del duomo in faccia!
martedì 16 febbraio 2010
La parola giustizialista.
Parlavo, giorni fa, con degli amici, di giustizia e delle condizioni in cui è ridotta in Italia. Eravamo in linea di massima daccordo sul fatto che non funziona, un po' meno sul tipo di soluzioni da adottare, tanto che ne abbiamo appena appena accennato poi, al primo sentore di dissenso abbiamo lasciato perdere. Anche perché uno di loro ha utilizzato la parola 'giustizialista'.
Sono particolarmente sensibile a questa parola, intanto perché non appartiene alla cultura storica della lingua italiana. Se si cerca nei vecchi vocabolari non la si trova e forse non c'è neppure in molti di quelli nuovi. Diciamo che è un neologismo. Niente di male, per carità, la lingua cambia ogni giorno. Ed ogni giorno vi sono parole che nascono e parole che cadono nell'obsolescenza e non vengono utilizzate più o vengono utilizzate sempre di meno. Ma, personalmente, ritengo che la parola giustizialista, sia un neologismo inventato da politici corrotti per giustificare il proprio malaffare. Non ho dati alla mano, ma credo che questo termine sia stato introdotto ai tempi di mani pulite, quando cioè sono esplose le indagini e gli avvisi di garanzia, che prima di allora erano cose sporadiche e clamorose. Da allora, ogni volta che un politico viene indagato, inquisito, processato e addirittura condannato, subito si parla di deriva giustizialista della magistratura. Ma la domanda che io mi pongo è: insomma, questa gente, ha rubato, si o no?
A sentir pronunciare la parola giustizialista mi sembra di tornare ai tempi della scuola, quando si apostrofava con la parola secchione il primo della classe, quello che stava sempre curvo sui libri, un'anomalia, rispetto alla gran parte degli alunni che invece andavano dal divetimento ad un saggio punto di mezzo fra il divertimento e lo studio. Ecco, proprio così, chi ha sete di giustizia è paragonato a quegli alunni secchioni e come loro viene deriso. La giustizia e l'onestà devono essere ritenute fuori moda, desuete, da una società che è cambiata dalle fondamenta. Come quando in Sicilia si apostrofano le persopne antipatiche, o ritenute di livello inferiore, con la frase 'sei come un pentito', con una smorfia di disprezzo verso il destinatario di quell'attenzione. E' questo la parola giustizialista, un atto da bulli, quasi un atto da mafiosi, sicuramente un segno riconoscibile della deriva della nostra società.
venerdì 12 febbraio 2010
Buon compleanno!
'Ho pensato di avviare un blog. Scrivo da tempo su periodici a diffusione gratuita locale, mi piace scrivere, ho anche scritto un libro, ma sentivo il bisogno di un confronto più diretto, di qualcuno che mi dicesse dove sbaglio. Qualcuno che non fosse la solita cerchia di amici, che ormai ha imparato a conoscere il mio modo di scrivere e quindi, per abitudine, lo apprezza. Così, anche sulla scorta di altre persone che conosco, mi sono finalmente deciso. Certo, entrerò anch'io nel mare magnum della rete, e sicuramente rischio di dovermi ricredere su tante illusioni. Mi rendo anche conto che forse, tra qualche tempo, potrei decidere che questa decisione non fa per me, ma un vecchio detto, che da tempo ho fatto mio, dice che se tu il biglietto non lo compri, sicuramente non vinci. Così ho deciso di comprare il biglietto. Non so cosa mi aspetto da questa nuova avventura. Sicuramente un arricchimento culturale, aprire un pò la mia mente, magari conoscere nuova gente. Poi vedremo, tutto ciò che verrà in più sarà gradito, tutto ciò che non si realizzerà andrà ad arricchire l'archivio delle delusioni. Ma potrò dire di averci provato.'
Era il 12 febbraio dello scorso anno quando, con queste parole, avviavo il mio blog. Nel frattempo è passato un anno, qualcosa è cambiato. Non certo lo spirito, ma le situazioni, anche personali. Nel frattempo è salito a bordo un compagno di viaggio che, a differenza di me, ha il pallino del disegno e che ha firmato tutte le vignette pubblicate, anche se con nomi diversi. Grazie anche a te, Antonio. Più di una volta ho pensato di lasciar perdere, soprattutto da quando ho cominciato a scrivere qualcosa anche sul mio profilo facebook. Quindi scrivo sul blog con meno regolarità ma, credo, con maggiore qualità, inserendo notizie e commenti secondo l'istinto del momento, un po' come si fa con un diario di bordo, vi si annotano le passioni e le riflessioni. Da un semplice sfogo è finito per diventare un registro di passioni che, ad intervalli regolari, mi soffermo a rivedere, non senza una certa tenerezza.
Buon compleanno, blog, cento di questi giorni. In questo giorno voglio ringraziare quanti lo hanno visitato, letto e commentato i post pubblicati. Non voglio fare statistiche, confliggono con i sentimenti e, nel mio caso, sono anche inutili. Grazie a tutti, ripeto, spero che continueremo a viaggiare ancora insieme per molto altro tempo. Un saluto affettuoso, Paolo Giannuzzi.
giovedì 11 febbraio 2010
Dal letame può nascere una rosa. E questa è bellissima.
Oggi mi sembra di essere imperturbabile. Non mi turba l'ennesimo attacco alla magistratura perpetrato dal nostro presidente del consiglio in occasione della presentazione del nuovo libro del maggiordomo Emilio Vespa detto Bruno, in difesa del dipendente Bertolaso, a proposito del quale viene da pensare se il capo assoluto non sapesse già dell'avviso di garanzia, visto che pochi giorni fa lo aveva proposto ministro e aveva proposto un lodo anche per i suoi ministri. Non sarà vero ma il dubbio viene. Sono imperturbabile di fronte alla nuova figuraccia del goverrno che non riesce a non fare leggi inconstituzionali, neanche quando ci mette la buona volontà. Infatti aveva approvato il pacchetto sicurezza. Peccato che la Cassazione, giustamente, aveva emesso una sentenza per la quale rischiavano di essere scarcerati 3oo e passa boss della mafia. Così è stato approvato un decreto per far rimanere in carcere i boss, solo che il nuovo decreto pecca di costituzionalità in quanto toglie ad alcuni cittadini il 'giudice naturale' previsto dalla Carta Costituzionale. Un male necessario, ma che deriva dalla dabbenaggine, qualora ci fosse ancora bisogno di conferme, di questo esecutivo. Oggi non mi turba neanche la notizia che siamo sempre di più di fronte ad un regime, in quanto nel prossimo mese verranno sospese le trasmissioni televisive di approfondimento. Nessuno, tranne Emilio Fede, potranno parlare di politica, col pretesto della par condicio. Meno male che quel talk show di pessima qualità non lo guarda nessuno, perché appunto è di pessima qualità.
La notizia che mi ha risollevato il morale, oggi, è che questo pessimo governo si è inventata una cosa lodevole: col decreto milleproroghe, infatti, è stato sancito che, d'ora in poi, gli italiani dovranno esprimere la propria volontà di donare o meno gli organi, qualora ve ne siano le condizioni, indicando tale volontà sulla carta di identità. Io sono un addetto ai lavori e riconosco pienamente la grande importanza di tale provvedimento. Infatti, la legislazione italiana prevede che in assenza della conoscenza della volontà del cittadino non si può procedere al prelievo d'organi, se i familiari non sono d'accordo. Questo comporta un iter faticosissimo, soprattutto dal punto di vista psicologico, in quanto si tratta di fare la peggiore delle domande a persone che sono distrutte da un evento drammatico. Quest'idea semplice, ma gieniale, promette di risolvere la quasi totalità dei problemi legati alla donazione d'organi, con un aumento certo dei trapianti nel prossimo futuro.
Diceva un mio amico che, a volte, dal letame può nascere una rosa. Forse ci sono ancora margini per sperare in un futuro migliore.
mercoledì 10 febbraio 2010
Via il prosciutto dagli occhi, prima di parlare.
Stramattina volevo fare un altro post, ma mi ha porto il fianco la frase di un ospite alla trasmissione radiofonica Istruzioni per l'uso, il quale ha dichiarato che proporrà una class action contro Massimo Ciancimino, in quanto lui si sente offeso dalle dichiarazioni di quest'ultimo, che avrebbe rivelato un rapporto fra la mafia e il nascente partito Forza Italia e che anzi questo partito sarebbe nato proprio per volere dell'organizzazione criminale. A questo ospite, di cui non ho fatto in tempo a conoscere il nome, vorrei dire alcune cose.
Intanto gli vorrei ricordare che Forza Italia votò contro la class action e questa norma riuscì a passare solo per l'errore di un parlamentare dello stesso partito che per sbaglio votò a favore del provvedimento e che poi si dilungò, anche sulla stampa, in un pianto greco di infinite scuse ai colleghi, come se avesse commesso chissà quale nefandezza, invece si trattava semplicemente di dare maggiori diritti ai cittadini. Naturalmente il governo allora in carica terminò anzitempo il proprio mandato e lo stesso provvedimento fu falcidiato dall'esecutivo che gli sopraggiunse, cioè quello attuale, il quale pur lasciando inalterati molti dei provvedimenti dell'esecutivo precedente, come la tanto sbandierata riduzione delle tasse o fallendo altri obiettivi che vengono ostentati per convenienza elettorale, come una buona legge sul fine vita, mise subito mano a quella norma, rendendola sostanzialmente inefficace, oltre che posticipata di un anno e mezzo.
C'è da dire, poi, ai distratti elettori di Forza Italia prima e del PDL poi, di cui immagino che quell'ospite sia un rappresentante, che non c'era bisogno nè di Ciancimino Jr, nè dei Graviano, nè di Spatuzza, per sapere che Forza Italia era in forte odore di mafia quando nacque e questo non è per le parole dei soliti comunisti, ma del più fedele alleato dell'attuale esecutivo, la Lega, che, quindici anni fa, chiosava contro l'attuale leader del partito e del governo, proponendogli dieci domande veramente imbarazzanti, per chi le riceveva, altro che le dieci domande di Repubblica sulle lenzuola del premier, in cui di paventava la collusione tra l'organizzazione criminale e quello che il senatur allora definiva 'il mafioso di Arcore'. Niente di nuovo, dunque, egregio signore, solo la conferma di fatti vecchi, già noti a chi si informa regolarmente e non va a votare come si va a una partita di calcio, facendo il tifo per la propria squadra, nonostante i componeneti siano delle schiappe o si vendano le partite nei giri di scommesse.
Leviamoci il prosciutto dagli occhi e cerchiamo di guardare in faccia la realtà, il voto è una cosa importante e, se oltre al voto di scambio, ci mettiamo anche la vittoria a tutti i costi, come ha fatto ultimamente Di Pietro con l'avallo della candidatura di De Luca, allora è chiaro che la pessima politica ci accompagnerà per altri cinquant'anni, se basteranno.
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paolo giannuzzi
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lunedì 8 febbraio 2010
In cinque anni dimezzati i medici italiani
Spulciando qua e la, ho scoperto che è crollato il numero dei medici in Italia. In cinque anni, dal 2002 al 2007, l"esercito' dei camici bianchi si è quasi dimezzato: da 616 si è passati a 363 per centomila abitanti. Una 'sforbiciata' netta, figlia della volontà di ridurre la spesa sanitaria nazionale, che riporta il numero complessivo dei dottori italiani in linea con quello degli altri Paesi europei. E' quanto emerge da un'analisi condotta dal Centro elaborazione dati (Ced) della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo), che ha preso in esame i dati di diverse fonti: Istat, Indagine sulle forze di lavoro, Eurostat, Public health. Secondo l'analisi elaborata dalla Fnomceo, i camici bianchi, generici e specializzati, che nel 2007 operano all'interno delle strutture sanitarie pubbliche e private, sono 363,5 ogni centomila abitanti. Tra i Paesi comunitari il primo posto spetta al Belgio, che ha 401,6 medici ogni centomila abitanti, seguito dall'Austria e dalla Lituania (con valori rispettivamente pari a 374,2 e 371,1). I valori più bassi si registrano in Polonia (219,1) e Romania (222,0). Le regioni del Nord, a eccezione dell'Emilia-Romagna e della Liguria, avevano già nel 2002 una dotazione inferiore a quella media nazionale e nel 2007 presentano valori anche minori di 300. Il Centro, al contrario, parte da dotazioni molto elevate e a tutt'oggi presenta l'offerta maggiore, dovuta soprattutto al contributo del Lazio, con 511,1 medici per centomila abitanti. Numeri significativi si osservano anche in Umbria e Toscana. Infine il Mezzogiorno presenta un'offerta di camici bianchi che si aggira intorno alla media nazionale, ma con valori piuttosto diversi nelle singole regioni. La Basilicata mostra un andamento che si allinea con quello delle regioni settentrionali, con valori contenuti nel 2002 che si riducono sensibilmente nel 2007 attestandosi su 207,3 medici per centomila abitanti. La Sicilia, al contrario, dimostra una certa inerzia rispetto agli orientamenti che prevalgono a livello nazionale e nel 2007 dispone ancora di 425 medici ogni centomila abitanti.
domenica 7 febbraio 2010
Per non dimenticare; i morti sul lavoro dal 24 gennaio al 6 febbraio 2010.
Continua il viaggio intrapreso da questo blog nel mondo delle mortalità sul lavoro. L'obiettivo è quello di rendere omaggio a quei piccoli eroi quotidiani, vittime di tante cause, ma anche, e a volte soprattutto, di una politica che disattende i propri doveri, per inseguire spesso obiettivi a breve scadenza e con mera finalità elettorale. Per loro chiedo un pensiero e, per chi ci crede, una preghiera durante la messa domenicale.
Luciano Tavarnesi, 48 anni, operaio, Arezzo6 02 2010
Luciano Tavarnesi, 48 anni, è morto ad Arezzo dopo essere scivolato mentre stava lavorando con una macchina per la ripulitura delle assi da cantiere: ha perso il controllo di un attrezzo ed è caduto, con tutto il suo peso, su un gancio per sollevare materiali che gli è penetrato profondamente nell’occhio. Categorie : edilizia, toscana
Salvatore Glorioso, 48 anni, operaio, Palermo5 02 2010
E’ morto al Policlinico di Palermo l’operaio Salvatore Glorioso, 48 anni, rimasto gravemente ferito il 4 febbraio sul lungomare di Cefalù in un incidente sul lavoro. L’uomo stava effettuando dei lavori per il rifacimento del prospetto di un edificio sul lungomare Vittorio Emanuele quando, per cause in via di accertamento dei carabinieri, e’ caduto da un ponteggio ed e’ finito sulla scogliera. Categorie : edilizia, sicilia
Vinicio Casarotto, 52 anni, operaio, Gordona3 02 2010
Vinicio Casarotto, 52 anni, è morto a Gordona (Sondrio) cadendo da otto metri di altezza, mentre svolgeva lavori di manutenzione in una centrale idroelettrica. Categorie : energia, lombardia
Danilo Feltrin, 56 anni, artigiano, San Quirino1 02 2010
L’artigiano Danilo Feltrin, di 56 anni, è morto a San Quirino (Pordenone), travolto da un piccolo escavatore che stava cercando di far scendere da un carrello. Categorie : friuli venezia giulia, movimentazione terra
Francesco Urgu, 44 anni, operaio, Nuoro29 01 2010
Un operaio, Francesco Urgu, di 44 anni, è morto all’ospedale di Nuoro per le ferite riportate in un incidente sul lavoro avvenuto nelle campagne di Sennariolo. L’uomo era intento a riparare una tettoia di eternit che però non ha retto e si è sfondata facendolo precipitare da una altezza di cinque metri. Categorie : edilizia, sardegna
Bruno Bonato, 75 anni, pensionato, Orino29 01 2010
Bruno Bonato, di 75 anni, è morto a Orino, colpito alla testa da un albero che stava tagliando nel bosco. Categorie : lombardia, silvicoltura
Elio De Lucca, 41 anni, operaio, Fontanafredda29 01 2010
Elio De Lucca, 41 anni, è morto a Fontanafredda, cadendo dal tetto di un capannone mentre era impegnato nela sostituzione della copertura. Categorie : edilizia, veneto
Rachid Chaiboub, 32 anni, operaio, Desio27 01 2010
Rachid Chaiboub, operaio marocchino di 32 anni,è morto a Desio (MB) in un grave infortunio sul lavoro: mentre era intento alla pulizia di una tramoggia spargisale, ha sollevato la grata di protezione dei rulli ed è precipitato all’interno del macchinario. Categorie : lavori stradali, lombardia
Giovanni De Cuia, 53 anni, addetto alla vigilanza, Taranto25 01 2010
E’ stato travolto da un pannello prefabbricato caduto da una pila accatastata nei pressi di un cantiere. E’ morto cosi’ un addetto alla vigilanza dell’Arsenale militare di Taranto. La Marina militare ha ”immediatamente disposto e avviato tutte le azioni necessarie per accertare la dinamica dell’incidente e le eventuali responsabilità”. Giovanni De Cuia aveva 53 anni. Categorie : puglia, sicurezza
Luciano Tavarnesi, 48 anni, è morto ad Arezzo dopo essere scivolato mentre stava lavorando con una macchina per la ripulitura delle assi da cantiere: ha perso il controllo di un attrezzo ed è caduto, con tutto il suo peso, su un gancio per sollevare materiali che gli è penetrato profondamente nell’occhio. Categorie : edilizia, toscana
Salvatore Glorioso, 48 anni, operaio, Palermo5 02 2010
E’ morto al Policlinico di Palermo l’operaio Salvatore Glorioso, 48 anni, rimasto gravemente ferito il 4 febbraio sul lungomare di Cefalù in un incidente sul lavoro. L’uomo stava effettuando dei lavori per il rifacimento del prospetto di un edificio sul lungomare Vittorio Emanuele quando, per cause in via di accertamento dei carabinieri, e’ caduto da un ponteggio ed e’ finito sulla scogliera. Categorie : edilizia, sicilia
Vinicio Casarotto, 52 anni, operaio, Gordona3 02 2010
Vinicio Casarotto, 52 anni, è morto a Gordona (Sondrio) cadendo da otto metri di altezza, mentre svolgeva lavori di manutenzione in una centrale idroelettrica. Categorie : energia, lombardia
Danilo Feltrin, 56 anni, artigiano, San Quirino1 02 2010
L’artigiano Danilo Feltrin, di 56 anni, è morto a San Quirino (Pordenone), travolto da un piccolo escavatore che stava cercando di far scendere da un carrello. Categorie : friuli venezia giulia, movimentazione terra
Francesco Urgu, 44 anni, operaio, Nuoro29 01 2010
Un operaio, Francesco Urgu, di 44 anni, è morto all’ospedale di Nuoro per le ferite riportate in un incidente sul lavoro avvenuto nelle campagne di Sennariolo. L’uomo era intento a riparare una tettoia di eternit che però non ha retto e si è sfondata facendolo precipitare da una altezza di cinque metri. Categorie : edilizia, sardegna
Bruno Bonato, 75 anni, pensionato, Orino29 01 2010
Bruno Bonato, di 75 anni, è morto a Orino, colpito alla testa da un albero che stava tagliando nel bosco. Categorie : lombardia, silvicoltura
Elio De Lucca, 41 anni, operaio, Fontanafredda29 01 2010
Elio De Lucca, 41 anni, è morto a Fontanafredda, cadendo dal tetto di un capannone mentre era impegnato nela sostituzione della copertura. Categorie : edilizia, veneto
Rachid Chaiboub, 32 anni, operaio, Desio27 01 2010
Rachid Chaiboub, operaio marocchino di 32 anni,è morto a Desio (MB) in un grave infortunio sul lavoro: mentre era intento alla pulizia di una tramoggia spargisale, ha sollevato la grata di protezione dei rulli ed è precipitato all’interno del macchinario. Categorie : lavori stradali, lombardia
Giovanni De Cuia, 53 anni, addetto alla vigilanza, Taranto25 01 2010
E’ stato travolto da un pannello prefabbricato caduto da una pila accatastata nei pressi di un cantiere. E’ morto cosi’ un addetto alla vigilanza dell’Arsenale militare di Taranto. La Marina militare ha ”immediatamente disposto e avviato tutte le azioni necessarie per accertare la dinamica dell’incidente e le eventuali responsabilità”. Giovanni De Cuia aveva 53 anni. Categorie : puglia, sicurezza
(fonte: http://mortisullavoro.wordpress.com/)
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