"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)

mercoledì 1 aprile 2009

Li abbiamo già dimenticati

E dire che Fabrizio Gatti, giornalista dell’Espresso, lo aveva detto. Sta arrivando una nuova ondata di africani. Chi doveva sapere era certamente stato messo al corrente. E forse non è finita qui. Altri ne arriveranno nei prossimi giorni. Gente disperata, che non prova certamente piacere a lasciare la propria terra, i propri affetti, la propria vita. Per rincorrere un sogno di civiltà, negato per sempre da governi avari di democrazia, ingordi di potere e di ricchezze. Sì, perché l’Africa è un continente ricco. In Africa hanno di tutto. Materie prime, pascoli, terra, acqua, diamanti, uranio (quello delle centrali nucleari, per intenderci) ... tutto, ma non hanno le banche. E nonostante ciò non stanno bene lo stesso, perché hanno sul collo gli interessi delle banche di altri paesi. Vanno lì, comprano la terra, nella terra coltivano soja, mais, cibo e portano via il cibo agli africani. Stanno succedendo casini in tutto il mondo, perché sarà la guerra del cibo.
Depredati dall’interno e dall’esterno, dunque, e costretti a fuggire, dopo aver pagato a caro prezzo il gesto. Per arrivare, se tutto va bene, in posti dove verranno discriminati, insultati, cacciati. Già, se tutto va bene. Ieri non è andato tutto bene. C’è chi parla di un centinaio di persone disperse nelle acque davanti alla Libia e chi sostiene che siano addirittura duecento; fonti che affermano che almeno due imbarcazioni sono naufragate e chi dice, invece, che a ribaltarsi è stata una sola carretta del mare con 253 migranti a bordo: una delle poche certezze è che un altro barcone, con oltre 350 clandestini, è tornato in porto solo grazie all'intervento di una nave italiana. Si sono dati i numeri del lotto, per tutta la giornata di ieri, poi il silenzio. Oggi la notizia non si trova più da nessuna parte. Dimenticati, divorati dal G20, dall’arrivo di Obama, dalle dichiarazioni di questo o di quell’altro, dai proclami, dalle finte proposte. Nella nostra frenetica bulimia, abbiamo divorato anche loro. In fondo erano solo … boh … chissà quanti disperati in cerca di una vita migliore che sono passati a miglior vita e che nessuno, neanche i familiari, ricorderanno più.

1 commento:

  1. va ha finire che in Abruzzo arriveranno o sono già! tutti africani?
    Ma l'Italia degli Italiani dove va a finire?
    Ci vogliono per caso sbattere fuori tutti questi immigrati? p.s. parole a vuo

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