In Italia siamo abituati a sbattere il mostro in prima pagina. E' di oggi la niotizia di un uomo che, mentre usufruiva di un periodo di malattia, è stato sorpreso al mare, dove ci era arrivato a bordo della sua moto e dove arrotondava lo stipendio grazie ad un secondo lavoro. Come al solito, qualcuno ha gridato allo scandalo, qualcun altro ha fatto spallucce, ostentando un "Tutto qui?".
Il fatto è che in Italia, chi più chi meno, il secondo lavoro ce lo abbiamo tutti. E' un pò come l'amante, si fa ma non si dice. A volte ci si guadagna, a volte è solo un hobby, mentre il coniuge, ignaro, paga le conseguenze della scappatella, oppure non ne ha sentore, o addirittura è connivente con tale situazione, perchè se c'è varietà, girano soldi, tutti ci guadagnano e perchè, in fondo, essendo tutti in qualche modo furbi, cerchiamo di vedere negli altri quello che vorremmo fare noi, quelle cose che non possiamo fare e per le quali ci serve una giustificazione. Ma poi alla fine nessuno fa nulla per cambiare le cose, chi grida allo scandalo o cerca di fare delle leggi apposite, poi si comporta come e peggio degli altri. Altrimenti perchè nessuno striglia i parlamentari che disertano il 50 e più per cento delle sedute? Perchè si continua a fare poco per i parlamentari pianisti nonostante i soldi spesi (4 o 5centomila euro) per eliminare questa piaga? E badate bene che i pianisti arrecano anche un danno economico, oltre che di forma, perchè i parlamentari vengono pagati anche in base al numero delle votazioni cui hanno partecipato. Perchè i parlamentari che diventano ministri non rinunciano allo stipendio da parlamentare e continuano a percepire l'uno e l'altro, conservando, alla luce del sole la 'moglie' e 'l'amante', il primo e il secondo lavoro? Io mi rendo conto che queste mie righe sanno di populismo, di cose trite e ritrite e che certamente non risolvono la crisi economica in atto. Ma io ci credo, in queste cose, si tratta di dare un esempio, una questione di coerenza da non sottovalutare. Le regole, o le rispettiamo tutti o ci sentiamo tutti legittimati a scavalcarle, perchè ci sentiamo furbi, e gli altri non devono essere più furbi di noi. E' un pò come dire che le forze dell'ordine, prima di fare le multe, dovrebbero indossare, loro per primi, le cinture di sicurezza. Ma mi rendo conto che il coniuge e l'amante non possono convivere, non siamo ancora pronti per questo, non siamo pronti ad ammettere che il matrimonio, come il lavoro unico, sono una prigione e che è fisiologico avere uno sfogo extra, che in qualche caso ci consente di arrotondare senza pagare le tasse e che, se tutto fosse fatto alla luce del sole, dovremmo subire una irreparabile perdita che è insita nella nostra natura: il gusto del proibito.
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