"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)

domenica 15 febbraio 2009

Pannolini, chi l’avrebbe mai detto …!

I comunissimi pannolini usa e getta per bambini sono costituiti in gran parte da materiale plastico ed inquinano pesantemente l'ambiente già dalla loro produzione. Infatti, recenti dati sul consumo mondiale di materie prime rivelano che per produrre 18 miliardi di pannolini di plastica si utilizzano ben 3,5 miliardi di galloni di olio, 82.000 tonnellate di plastica e 1,3 milioni di tonnellate di polpa di legno. La produzione, poi, elimina nell’acqua solventi, metalli pesanti, polimeri, diossine e furani. Vengono abitualmente sbiancati con il cloro. Infine, una volta prodotti ed utilizzati, necessitano di circa 500 (!) anni per decomporsi.
Il Regno Unito spende ogni anno 893 milioni di euro per acquistare pannolini usa e getta, più 60 mln per smaltirli in discarica o incenerirli. Secondo una ricerca dell'Università di Kiel (Germania) vengono impiegati, annualmente, per ogni bimbo, 28 metri cubi d'acqua di scarico, 208 chilogrammi di materie prime non rinnovabili, 361 chilogrammi di materie prime rinnovabili ed una superficie di terreno pari a 29.500-32.300 ettari; 8.900 megajoule se ne vanno invece in energia.
Ogni giorno in Italia si usano almeno sei milioni di pannolini usa e getta che, in un anno, significa 2 miliardi e 190 milioni di pannolini di plastica. Il "contributo" da parte dei singoli bambini (forse sarebbe più opportuno dire dei loro genitori) è di circa 1 tonnellata al compimento del terzo anno (circa 4500-5000 pannolini). Bisogna anche prendere in considerazione il rischio igienico legato allo smaltimento di questo tipo di rifiuti, dato che quasi nessuno segue la regola di pulire il pannolino dal suo contenuto solido prima di gettarlo (forse perché questo sensato consiglio ridurrebbe di molto la comodità dell'usa e getta). L’accumulo di rifiuti organici (urine e feci) in situazioni spesso non predisposte al loro smaltimento crea forti rischi di contaminazione.
I pannolini "usa e getta" rappresentano una manna solo per chi li produce e per chi gestisce discariche ed inceneritori, ma non lo sono di certo per la nostra salute, l'ambiente e le nostre tasche. Ma l'alternativa è possibile.
Esistono infatti in commercio, nel silenzio generale dei mezzi di informazione, i pannolini riutilizzabili. Questi ultimi, infatti, sono migliorati drasticamente negli ultimi anni, e sono molto meno costosi per i genitori di quelli usa e getta. Ma molti non ne sono ancora consapevoli. Proviamo a fornire due cifre (ancora!!!).
L’uso di pannolini riutilizzabili, comporta un utilizzo dei suoli fino a 30 volte inferiore, un consumo di acqua dal 37 al 50 % in meno, un ottavo di materie prime non rinnovabili, un quantitativo 90 volte inferiore di materie prime rinnovabili ed un terzo dell’energia necessaria a produrre i pannolini usa e getta (da una ricerca svolta dall’Università di Vienna nel 1992 risulta addirittura che l’energia utilizzata per la produzione di pannolini usa e getta è maggiore di oltre il 70%).
Come detto, nei primi tre anni di vita, per gestire i bisogni fisiologici dei nostri piccoli, se si utilizzano pannolini usa e getta, si produce all’incirca una tonnellata di rifiuti non riciclabili; tenendo presente che nel nostro comune nascono mediamente 100 bambini per anno, la produzione di rifiuti ammonta a circa 33 tonnellate, a fronte di una produzione di soli 400-600 kg che si avrebbe se si usassero pannolini riutilizzabili.
Ogni confezione di pannolini “usa e getta” ne contiene mediamente 40, per una spesa di circa 10 euro. Considerando di usare almeno un pacco a settimana, si spendono circa 40 euro mensili, il che vuol dire quasi 500 euro l'anno. Infine, è stato ipotizzato da qualcuno che l’innalzamento dell’età di passaggio dal pannolino alla mutandina, cui si è assistito negli ultimi anni, sia causato dai gel superassorbenti presenti nei pannolini usa e getta che, limitando la sensazione di bagnato, renderebbero più difficile al bambino la comprensione delle sensazioni fisiche legate al farsi la pipì addosso.
Cosa fare: da parte del Comune potrebbe essere istituito un bonus incentivante per le famiglie dei nuovi nati, finalizzato all’acquisto di pannolini riutilizzabili, attraverso una convenzione con i negozianti della zona e magari una campagna di sensibilizzazione. Tale iniziativa, che è già stata intrapresa da altri comuni italiani, permetterebbe addirittura di portare ossigeno alle casse comunali, attraverso un congruo risparmio sullo smaltimento dei rifiuti. Per non dire della gioia dei contribuenti e, più in generale, per l’ambiente, con un sensibile beneficio sull’igiene e sull’ ”educazione” dei nostri bambini. (pubblicato su “Città Attiva”, periodico d’informazione gratuito a cura dell’associazione Città Futura di Martano (LE), il 09/02/2008)

Nessun commento:

Posta un commento