"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)

sabato 14 febbraio 2009

Due parole su donazioni e trapianti d'organo

Il tema trattato assume particolare importanza se si pensa che attraverso un trapianto è possibile salvare e migliorare la qualità della vita di molti pazienti, ed è l’unica terapia per alcune malattie.
I trapiantati dopo essere stati gravemente ammalati e, spesso, vicini alla morte, riprendono a vivere: lavorare, viaggiare, fare sport; i soggetti in età fertile possono avere figli.
Da quanto detto si capisce l’importanza della donazione, perché è chiaro che se c’è un ricevente ci deve essere anche un donatore. È anche chiaro che chi volesse orientarsi nella scelta di essere o meno un potenziale donatore, prima di pervenire ad ogni decisione in merito, è giusto che abbia quante più informazioni possibili, per poter scegliere con la dovuta serenità.
Di getto, verrebbe da dire che c’è poco da scegliere, la donazione è un atto di umanità, che non costa nulla, ammesso anche dalla chiesa cattolica e quindi tutti dovremmo essere, senza pensarci più di tanto, dei potenziali donatori.
Ma detto questo, bisogna anche dire che il dubbio è insito nella natura umana, la curiosità pure, quindi le spiegazioni e le informazioni devono essere date nella maniera più completa e chiara possibile perché gli scettici e i denigratori, nonché gli autori delle anzidette leggende metropolitane, sono tanti e difficili da convincere.
La normativa che regola la donazione e il trapianto è la legge 91/99. In particolare, l’articolo 8 istituisce il Centro Nazionale Trapianti, organo tecnico del Ministero della Salute, con sede presso l’Istituto Superiore di Sanità, che svolge importanti funzioni, fra cui: tenere la lista delle persone in attesa di trapianto in modo da assicurare la disponibilità di tali dati 24 ore su 24, individuare i criteri per l’assegnazione degli organi, definire i parametri per la verifica di qualità e di risultato delle strutture per i trapianti.
La dichiarazione della volontà di donare gli organi è regolamentata dal decreto ministeriale dell'8 aprile 2000 e dalla legge n.91 del 1 aprile 1999 che introduce il principio del silenzio assenso.
Tale principio non è ancora in vigore. In questa fase transitoria, prima dell'applicazione del silenzio - assenso, la manifestazione della volontà è regolamentata dall'art. 23 della stessa legge - principio del consenso o del dissenso esplicito: a tutti i cittadini viene data la possibilità (non l'obbligo) di esprimere la propria volontà in merito alla donazione dei propri organi.
Attualmente le possibilità per esprimere la volontà sono le seguenti:
- una dichiarazione scritta che il cittadino porta con sé con i propri documenti.
- la registrazione della propria volontà presso la AUSL di riferimento o il medico di famiglia
- la compilazione del tesserino blu inviato dal Ministero della Sanità nel maggio del 2000 che deve essere conservato insieme ai documenti personali
- l'atto olografo o la tessera dell'AIDO o di una delle altre associazioni di volontariato o di pazienti. In caso di morte, le situazioni che si possono verificare sono tre:
- il cittadino ha espresso la volontà positiva alla donazione: i familiari non possono opporsi
- il cittadino ha espresso volontà negativa alla donazione: non c'è prelievo di organi
- il cittadino non si è espresso: il prelievo è consentito se i familiari non si oppongono (hanno diritto ad esprimersi, nell'ordine, il coniuge non separato o convivente more uxorio, figli maggiorenni, genitori).

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