"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)

martedì 13 aprile 2010

Lecce calcio e dintorni.

Così è arrivata la vittoria e, con essa, la tanto attesa certezza, almeno viertuale, di essere di nuovo approdati in serie A.
Lo scorso anno, di questi tempi, scrivevo un post nel quale esprimevo la mia delusione per l'andamento del campionato giocato dal Lecce calcio fino a quel punto e disperavo che di lì in avanti la squadra avrebbe fatto il miracolo di trovare i punti necessari per la salvezza. Oggi credo che il Lecce ce l'abbia ormai fatta ma, come allora, non c'è da fare salti di gioia. La squadra non gioca proprio bene, è riuscita a rimanere in testa anche in un periodo in cui aveva fatto quattro punti in cinque gare, l'ultima delle quali persa miseramente per 5-1 in casa, grazie alle cattive prestazioni dei propri avversari. E' mediocre il campionato di serie B, quest'anno, e chiunque riuscirà ad andare in serie A, con il Lecce, dovrà, insieme al Lecce, mettere mano alla squadra, acquistando rinforzi robusti, se non vuole condannare i tifosi ad un anno di delusioni e sofferenze oltre misura. E così si torna a parlare di soldi, quelli che ci sono e quelli che ci potrebbero essere, ma anche e soprattutto quelli che si spendono per tenere in piedi un giocattolo che è diventato, non più un momento di svago o un oggetto di sogni per miliardari sprovveduti. Ma una vera e propria macchina per fare soldi, a discapito delle passioni e della lealtà che il mondo sportivo dovrebbe sempre esprimere. Si esasperano gli amini e le aspettative, perchè molte squadre sono diventate società per azioni e quindi sono a scopo di lucro e di conseguenza ogni novità può spostare capitali in positivo o in negativo. Fioccano scandali scommesse, partite truccate, intercettazioni scandalose. E alla fine chi paga è sempre il tifoso che, nonostante tutto, consapevole, ma allo stesso tempo ignaro, di tutto continua a picchiare e a farsi picchiare per sostenere una causa che forse sarebbe il caso di ricondurre in un alveo più circoscritto. Come molti altri settori in questa Italia che è completamente da rifare.

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