Sto frequentando un corso per imparare a fare politica senza essere il tifoso che sono stato e, credo, continuo ad essere. La terapia è un po' equivalente a quella cui si sottopongono quelli che decidono di smettere di fumare. Nella situazione politicia attuale è dificile non essere tifosi, ma ho deciso di provarci. Proprio per questo, però, credo che mi sia rimasto un residuo di tifoseria nell'animo quando dico che la legge sulla caccia che il parlamento si avvierebbe ad approvare è incostituzionale. Infatti, la Costituzione tutela la natura e di conseguenza non dovrebbe permettere l'approvazione di leggi che vanno contro questo principio. L'apertura della caccia a periodi dell'anno superiori rispetto a quelli già in vigore, potrebbe comportare, con il rischio di estinzione di alcune specie animali, un danneggiamento della natura e quindi, a monte, la incostituzionalità della norma. Tant'è vero che alcuni deputati del PDL si sono già opposti a tale legge che evidentemente ormai è apprezzata solo dai componenti di alcune lobby. A meno che la fiera opposizione non sia legata allo strappo recentemente consumato da Fini. A pensar male si fa peccato ma molto spesso ci si indovina.
Se così fosse, questa sarebbe l'ennesima norma incostituzionale che questo parlamaneto approva, a dispetto delle misure di cui l'Italia e gli italiani avrebbero bisogno per risollevarsi da una crisi economica, politica, sociale, culturale che, se non è ancora irreversibile, poco ci manca.
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