La lista che compare nel computer di Anemone ha tanto l'aria della lista degli aderenti alla Loggia P2. Non tanto per le similitudini politiche, che non ci sono. Lì si trattava di vagheggiare un colpo di stato, un nuovo sistema di governo, qui si tratta di corrotti che hanno accettato di far parte di un sistema di corruzione ormai diffuso in molti settori della vita pubblica italiana, ovunque ci sia un centro, anche piccolo, di potere. Quindi non sono politico, ma anche di altro genere, vedasi, ad esempio, la Protezione Civile, o il calcio.
Il problema della similitudine con la P2 sta nella minaccia della pubblicazione di una lista che ogni tanto affiora nella tempesta degli scandali italiani. Come ad esempio la famigerata lista Genchi, il dossier che avrebbe dovuto far tremare l'Italia politica, ma che poi si è rivelato una bolla di sapone. Di lista in lista, di ricatto in ricatto, tipici della seconda repubblica, si è giunti a questa ennesima minaccia, con molti interessati pronti a smentire e a sventolare i propri assegni con cui potranno dimostrare, nelle sedi opportune, la loro estraneità ai fatti attribuiti.
Ma la similitudine con la P2 salta agli occhi quando due ex piduisti, precisamente la tessera n. 1816 e la tessera n. 2232, si sono affrettati a smentire il coinvolgimento di un'intera categoria e a parlare di liste di proscrizione. Beh, signori miei, che vi devo dire, se lo dicono loro, che se ne intendono, c'è solo da sedersi in poltrona e aspettare che arrivi il terremoto.
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