"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)

giovedì 28 gennaio 2010

I nuovi e i vecchi ebrei

Il giorno successivo al giorno dedicato alla memoria vorrei spendere alcune considerazioni che, seppure seguono la corrente, in qualche modo se ne separano, cercando di seguire in parallelo un'altra strada.
Concordo con il ricordo, che deve essere sempre vivo, della shoah, cioè del massacro di tante persone, colpevoli unicamente di appartenere ad una razza. Ieri, ho chiesto a mio figlio quante razze esistono nel mondo. Sulle prime l'ho visto perplesso, come se volesse fare dei conti che non riusciva a fare, poi l'illuminazione: "Una sola, mi ha risposto, siamo tutti uguali!" Bene, partiamo da qui e ricordiamoci che siamo tutti uguali. Ricordiamo che non esistono solo gli ebrei sterminati nei campi di concentramento, ma che il giorno della memoria sia dedicato anche agli oppositori cui Siad Barre, in Somalia, schiacciava i testicoli, ai desaparecidos argentini che venivano gettati dagli aerei in volo senza paracadute, alle persone coinvolte nella guerra dei Balcani, cui veniva cavato un occhio e solo il giorno dopo il secondo occhio perché dovevano provare lo stesso dolore per due volte, al popolo Birmano, affamato e ricattato da un regime crudele e senza scrupoli e con il leader dell'opposizione in galera, al popolo cinese e allo sterminio perpetrato in piazza Tienanmen. Non dimentichiamo il popolo di Haiti tenuto allo stremo fino al giorno del terremoto. Non dimentichiamoci dei morti nel deserto libico, frutto di un patto scellerato fra il nostro governo ed uno spietato dittatore. Non dimentichiamo infine i clandestini italiani, dichiarati colpevoli a prescindere, prima da una legge e poi da un sistema che da una parte non vuole clandestini, dall'altra non fa niente per facilitare le procedure di regolarizzazione per chi sarebbe in regola ed ha voglia di lavorare.
Queste persone sono tutti ebrei, i nuovi ebrei che anche noi abbiamo contribuito a creare e che ogni giorno ignoriamo, facendo solo finta di ricordare, in maniera statica e non dinamica, quelli della seconda guerra mondiale.

2 commenti:

  1. Giusto, ma hai dimenticato i palestinesi che hanno subito la pulizia etnica nazisionista. Come ieri Auschwitz, Buchenwald, Dachau, Mauthausen, oggi Deir Yassin, Sabra e Chatila, Gaza (appena un anno fa).

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  2. La malafede può accecare ogni giudizio ed impedire valutazioni lucide.
    E' mai stato nei territori palestinesi? Mi indica la collocazione dei forni crematoi?

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