Alla fine l'hanno fatta. Ci hanno messo un anno e mezzo, l'hanno limata per bene, ripulita da ogni possibile aspetto lesivo per amici e compari e l'hanno proposta, devo dire senza squilli di tromba e rulli di tamburo. Hai visto mai che qualcuno, come ad esempio il Codacons, la faccia funzionare lo stesso, anche così, zoppa come è venuta. Così nessuno se ne è accorto, o quasi. E nessun organo di informazione ha dato l'informazione completa. Uno ha detto una cosa, uno ne ha detta un'altra. Quasi ci fosse un fuggi fuggi alla chetichella dalla notizia e nessuno volesse far capire nulla ai cittadini che dovrebbero essere i beneficiari di questa nuova possibilità che viene loro data per veder rispettati i propri diritti. Per questo mi sento di fare un riepilogo a qualche giorno dall'entrata in vigore della nuova legge sulla class action. Che poi non è una nuova legge specifica, ma è stata ben mascherata tra i provvedimenti della finanziaria per il 2010. Ricapitoliamo, dicevo:
1. intanto non può essere avviata per qualsiasi cosa ma solo per danni derivanti da prodotti difettosi o pericolosi, oppure da comportamenti commerciali scorretti o contrari alle norme sulla concorrenza;
2. la norma prevede poi, unico caso in Europa, che sia il singolo cittadino ad attivarsi contro l’impresa scorretta, mentre le organizzazioni dei consumatori sono relegate ad un ruolo comprimario;
3. inoltre se quel cittadino che si è imbarcato in una causa collettiva alla fine perde, incorre in una pesante sanzione tesa a disincentivare ogni velleità, a meno di grosse ingiustizie patite;
4. mentre, se il cittadino vince, non è prevista una sanzione per il produttore ma solo il risarcimento del danno subito;
5. infine, per i disservizi causati alla pubblica amministrazione, non paga nessuno, né in termini di risarcimento, né tantomeno in termini di sanzione, ma si ottiene solo il ripristino del servizio non reso o interrotto;
6. senza contare che non è retroattiva.
Avevano detto che la riforma preparata dal governo precedente era carente e andava migliorata, bisognava prendersi tutto il tempo necessario per fare una buona legge. Ora abbiamo perfettamente capito quali erano le zone carenti, quali miglioramenti erano necessari e quali cittadini dovevano essere tutelati.
1. intanto non può essere avviata per qualsiasi cosa ma solo per danni derivanti da prodotti difettosi o pericolosi, oppure da comportamenti commerciali scorretti o contrari alle norme sulla concorrenza;
2. la norma prevede poi, unico caso in Europa, che sia il singolo cittadino ad attivarsi contro l’impresa scorretta, mentre le organizzazioni dei consumatori sono relegate ad un ruolo comprimario;
3. inoltre se quel cittadino che si è imbarcato in una causa collettiva alla fine perde, incorre in una pesante sanzione tesa a disincentivare ogni velleità, a meno di grosse ingiustizie patite;
4. mentre, se il cittadino vince, non è prevista una sanzione per il produttore ma solo il risarcimento del danno subito;
5. infine, per i disservizi causati alla pubblica amministrazione, non paga nessuno, né in termini di risarcimento, né tantomeno in termini di sanzione, ma si ottiene solo il ripristino del servizio non reso o interrotto;
6. senza contare che non è retroattiva.
Avevano detto che la riforma preparata dal governo precedente era carente e andava migliorata, bisognava prendersi tutto il tempo necessario per fare una buona legge. Ora abbiamo perfettamente capito quali erano le zone carenti, quali miglioramenti erano necessari e quali cittadini dovevano essere tutelati.
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