"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)

mercoledì 13 gennaio 2010

L'articolo 59 della Costituzione.

Se vogliono fare una riforma della Carta Costituzionale, condivido anch'io che qualcosa debba essere cambiato, ma cum grano salis, perché la nostra Costituzione è bella così com'è e un intervento legislativo di modifica potrebbe renderla brutta. Quindi, io credo che non si debba sacrificare la sua naturale bellezza per un fine di dubbia efficienza. Già di brutture ne sono state fatte da destra e, soprattutto, da sinistra per apporre delle sciagurate, inutili, modifiche perpetrate, tra l'altro, a colpi di maggioranza.
Allora io direi di partire dall'articolo 59, che così recita: "E` senatore di diritto e a vita, salvo rinunzia, chi è stato Presidente della Repubblica. Il Presidente della Repubblica può nominare senatori a vita cinque cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario." Bene, comincianmo da questo. Si può pensare di abolirlo o di modificarlo. Intantro perché questo articolo è stato oggetto di discordia nella passata legislatura, quando c'erano provvedimenti che passavano, al Senato, con il voto determinante dei senatori a vita e, a più riprese, ci veniva ricordato dall'allora opposizione che quei senatori non erano stati eletti, che non avevano diritto al voto, che d'ora in poi bisognava stare attenti alle nomine, ecc. Quindi sono sicuro che anche l'attuale maggioranza, oltre che l'opposizione, sarebbero daccordo nella sua modifica o abolizione. Poi perché questo articolo legittima a sedere in parlamento gente che non è stata eletta dal popolo. E per quanto virtuosa possa essere questa gente, la sua virtù risulta sempre opinabile a seconda degli interessi del momento (per maggiori informazioni chiedere al senatore a vita, nonché mafioso doc, Giulio Andreotti). A tale proposito, riprendendo un vecchio articolo di Umberto Eco, proporrei di abolire anche i nomi delle strade e di dare a queste un identificativo numerico, come accade in America, così finirebbe tutta l'inutile querelle sulla via da dedicare a Craxi, in un tempo in cui francamente vi sono altre e ben più importanti questioni da affrontare. Ma andiamo avanti. L'articolo 59, dicevo, legittimando la presenza di gente non votata, rende costituzionale anche l'attuale legge elettorale, definita porcata dal suo stesso autore, ma che ci accompagna da ben tre legislature e di cambiarla non se ne parla proprio. Infine l'articolo 59 da l'idea della politica a vita, che è un concetto completamente sbagliato. La politica dovrebbe essere un servizio provvisorio, portato avanti da gente che sente di dover dare qualcosa alla Patria e poi ritorna a fare quello che faceva prima di mettersi a disposizione. Allora cominciamo ad abolire questo articolo, o a modificarlo, magari lasciando semplicemente la parte relativa ai presidenti della repubblica che hanno terminato il loro mandato. Ma niente i più. Il resto della Carta Costituzionale va bene così, almeno fino a quando, a cambiarla, devono essere mafiosi e piduisti. Meglio quella scritta dai padri costituzionalisti, molto meglio, credetemi.

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