A proposito dello tsunami giustizialista evocato da Bonaiuti, vorrei dire, anche in vista delle elezioni regionali prossime venture, che la magistratura non è politicizzata. Lo so, al cittadino che vaga senza meta, quasi abbindolato dalle notizie dei TG nazionali, questa può sembrare una bestialità. Mi rendo conto che potrebbe anche essere una affermazione carica di odio, che rischia di seminare violenza, come quella della bomba lasciata davanti ad una procura calabrese nei giorni scorsi (certamente non il finto modellino del Duomo del finto incidente occorso al premier). Ma in questo post vi dimostrerò che non può che essere così.
I magistrati sono persone e in quanto tali hanno delle passioni, anche politiche, quindi non credo che esista un magistrato che non sia mai andato a votare. Ma questo non deve voler dire che i magistrati, nel momento in cui devono prendere una decisione nell'ambito della loro sfera professionale, si chiedano quale sia la tessera politica della persona che stanno giudicando. Io sono un medico ed anch'io vado a votare, o almeno ci sono andato fino a quando una legge elettorale mi ha sollevato da ogni responsabilità decisionale, stabilendo che non potevo più scegliere il candidato che preferivo. Ad ogni buon conto ho anch'io le mie idee politiche, non condivido la maggior parte delle idee dell'attuale esecutivo che giudico il peggior governo degli ultimi 150 anni. Ma questo non significa che nel momento in cui io ho a che fare con persone iscritte al PDL, mi comporto in maniera diversa rispetto a quelle persone che sono iscritte ad altri partiti. Nel mio lavoro gli utenti sono tutti uguali e non ho motivi di ritenere che per gli altri colleghi sia diverso. Una persona che si rivolge ad un ospedale o ad uno studio medico per la soluzione di un problema ha il massimo rispetto e la massima disponibilità da parte del suo interlocutore, indipendentemente dalla sua tessera di partito. Così come ci sono certamente medici che si comportano male con i propri assistiti, lavorano poco nel pubblico per allungare le liste di attesa e dirottare gente nel privato, dove ogni prestazione in più contribuisce a gonfiare le entrate. Ma anche questo avviene indipendentemente dalla tessera di partito, i medici disonesti o opportunisti, o furbi, lo sono indipendentemente dalla tessera del partito, loro o dei loro assistiti.
Analogamente credo che accada per i macellai, i farmacisti o gli architetti. Chiunque ha a che fare con la gente, ferma restando l'opinione politica di ciascuno, si comporta secondo i dettami della propria educazione, cultura, carattere, ma mai in base alla fede politica. Perché allora, signor Bonaiuti e signori tutti del PDL, per i magistrati il discorso dovrebbe essere diverso? Ci si rende conto o no che la stessa affermazione genera discriminazione sociale, razzismo, in quanto diffonde nella società idee sbagliate, anche perché le decine di magistrati (non centinaia come va blaterando lui) che si sono occupati del premier non possono essere tutti di sinistra (tra l'altro Magistratura Democratica è una corrente fortemente minoritaria)? Ci si rende conto che i giudici, negli ultimi anni si sono occupati di politici di destra e di sinistra, perché tutti hanno esagerato con la corruzione e quindi qualcosa bisognava pur fare?
Infine voglio dare un consiglio ai politici: occupatevi di politica, che sta morendo, nella società e nel cuore dei cittadini, lasciate perdere la disonestà, vedrete che il presunto tsunami giustizialista si placherà e il cielo tornerà ad essere sereno.
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