"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)

mercoledì 20 gennaio 2010

Ma cosa abbiamo fatto di male.

Ogni tanto mi chiedo cosa abbiamo fatto, noi italiani di male per meritarci di avere a capo delle istituzioni politici come l'attuale premier, il leader maximo dell'opposizione o il non segretario dell'UDC, ai quali ora, lentamente, si aggiunge un inaspettato presidente della Repubblica. Mi chiedo e vi chiedo cosa abbiamo fatto di male. Dell'attuale presidente del consiglio, chi frequenta questo blog, ha potuto leggere di tutto e di più, è una persona che non stimo né come uomo, né come politico, né tanto meno come imprenditore. A tale proposito ricordiamo che aveva fatto fallire le sue aziende, che già erano state alimentate da fondi di provenienza molto dubbia e che si è salvato solo col suo famigerato ingresso in campo. Ma andiamo avanti. A seguire c'è il non segretario dell'UDC, l'uomo della seconda repubblica, con i piedi ben piantati nella mentalità e nei metodi della prima. Non dimentichiamo che il nostro è allievo di Forlani che, con Andreotti e Craxi, formava il triumvirato, il famigerato CAF. Non ha dismesso nulla di quel periodo, continua a proporre soluzioni politici a problemi giudiziari che, per risolverli, basterebbe semplicemente applicare la legge. Continua a dire che lui non ci tiene al potere, perché era all'opposizione con il centro-sinistra, ma anche con il centro-destra, perchè lui è coerente con le sue idee e non è disposto a scendere a patti per rinunciarvi. E lo dice senza sbellicarsi dalle risate, dopo che ha mandato in parlamento, e più precisamente al senato della repubblica, un mafioso certificato, come Totò Cuffaro. E lo dice tralasciando di dire che, con questi metodi, ha buona probabilità di fare incetta di poltrone. E, infine, lo dice dopo aver, anche lui, nel partito dell'amore e della difesa dei valori cristiani e della famiglia, aver divorziato dalla moglie. Lo dice senza vergogna.
E veniamo al pezzo forte, il leader maximo, l'uomo che riuscì dove anche i più sfegatati sostenitori del centro destra hanno fallito. L'uomo che ha rovesciato i governi di Prodi, l'uomo che ha segato i nervi a Veltroni, il suo segretario di partito, fino a farlo cadere, l'uomo che ha fallito tutte le politche per il centro-sinistra. L'uomo che ha avvelenato le primarie del PD, per consentire l'elezione di Bersani, con quella strana vicenda americana di Ignazio Marino. L'uomo che ha consentito di silurare e rendere pressocché inaffidabile, il sindaco pugliese forse più credibile, e mi riferisco a Michele Emiliano. Infine l'uomo che stava cercando di silurare Vendola, per consentire l'elezione di Boccia, con un'altra vicenda americana che si è dimostrata inesistente, perché il professore di cui si parla non è stato mai assunto e Vendola non risulta indagato. Lo stesso leader maximo che, se lo si intervista, dice che lui non ricopre nesuna carica all'interno del partito. Dopo tutti i danni anche la beffa.
Del Presidente della Repubblica, dato l'argomento delicato, mi riservo di parlare in un altro post.

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