"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)

martedì 22 novembre 2011

Una nuova fase.

Dopo la caduta del governo, avvenuta la scorsa settimana e, con essa, si spera, la fine del berlusconismo come fase produttiva, credo che in Italia si debba avviare una nuova fase. Ritorno col pensiero alla fine del fascismo. Allora ci fu un'impennata d'orgoglio italiano culminata, nel '47, con la stesura della Costituzione da parte dei nobili padri costituenti. In quel documento essi ritennero di scrivere a chiare lettere che mai più ci doveva essere in Italia un partito fascista o altri movimenti che ad esso si ispiravano.

Ecco, oggi come allora, io credo che ci voglia una analisi dei mali che hanno avvolto il nostro Paese negli ultimi diciassette anni e formulare leggi idonee a far sì che tutto questo scempio di democrazia non si ripeta mai più. Ad esempio, ferma restando una buona legge elettorale che restituisca il voto ai cittadini, io trovo che si debba subito mettere mano ad una buona legge sulla distribuzione dei poteri. La nostra Costituzione in proposito è abbastanza chiara, ma poi, nei fatti, le regole non vengono rispettate. Non dovranno esserci ministri che fanno anche i parlamentatri perché potere esecutivo e legislativo devono essere nettamente separati. Non dovranno più esserci magistrati che scelgono la carriera politica, sia per non mischiare il potere giudiziario con il potere legislativo o esecutivo, sia perché andrebbe abolito il concetto di politico a vita e pertanto un magistrato non può, dopo aver ricoperto una carica politica, tornare a fare il magistrato. Non può fare carriera politica chi è editore, perché il potere dell'informazione non si può mischiare ad altri poteri. Insomma, una vera democrazia, in cui tutti controllano tutti e si evitano colpi di testa velenosi. E poi una bella legge sul conflitto di interessi e sull'anti-trust, non solo televisivo, ma anche, ad esempio, automobilistico, ecc.

Questa dovrebbe essere la nuova fase costituente del duemila, che ci garantisca da nuove possibili sorprese, chiudendo una fase decisamente disastrosa per questo sfortunato Paese.

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