"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)

giovedì 1 marzo 2012

Tutto porta nella stessa direzione.

Accadono cose, in questi giorni, apparentemente staccate l'una dall'altra ma che, secondo me, ad una attenta analisi, conducono ad una sola identica matrice.

In Val di Susa, per esempio, si sta combattendo una guerra volta a stabilire un diritto rispetto ad un altro. Però, mentre chi è favorevole alla realizzazione del TAV (maschile, perché significa treno ad alta velocità, se fosse stato femminile allora si sarebbe dovuto chiamare FAV, ferrovia ad alta velocità, o semplicemente AV, cioè alta velocità) ne parla quasi per partito preso, evitando accuratamente di fornire dati a supporto delle proprie idee, chi è contrario al TAV snocciola percentuali e cifre che fanno pensare anche a chi non conosce bene la situazione, come il sottoscritto, che effettivamente la realizzazione del TAV corrisponda alla costruzione della classica cattedrale nel deserto, che il giorno dopo l'inaugurazione verrà lasciata a marcire laddove è stata realizzata, coperta dalle erbacce e dal disastro ecologico conseguente. Ma i partiti sono daccordo, tutti, quasi senza eccezioni, tranne forse il timido abbaiare di qualcuno che comunque cerca di non disturbare più di tanto.

Un'altra cosa che salta agli occhi in questo perdiodo è la grande popolarità del presidente del consiglio Monti che contrasta vivamente con la impopolarità delle sue scelte di governo. Mi sono chiesto come mai e forse ho trovato una risposta plausibile. Monti, nell'immaginario collettivo degli italiani, rappresenta l'antipolitica, quello che ha cacciato i partiti dal governo (ma non dal parlamento) e sta facendo uno sforzo sovrumano per rimettere a posto le cose. Credo che i partiti faerebbero bene a tenere a mente questo fortissimo segnale e non nella direzione di spostare le elezioni di un anno, perché pare che ci sia il rischio di una altissima astensione (più del 50%) nelle elezioni del 2013.

L'Italia, come il Belgio, sta vivendo una fase politica in cui i partiti sono assenti. In più i nostri partiti sono corrotti, marci dentro, tutti presi da interessi inenarrabili, ma che a piccoli bocconi, infestano le cronache giudiziarie e stabiliscono che in Italia vi sarebbe, secondo loro, una feroce lotta fra magistratura e politica. Io credo che i partiti dovrebbero essere azzerati e dovrebbero nascere, in Italia, sessanta milioni di nuovi partiti, i cittadini italiani, che finalmente scelgono con la propia testa e la smettono di schierarsi come se quello che succede non li riguardi direttamente ma vada nella direzione illusoria di una partita, in cui perfino chi riesce a non pagare per un reato, non sia un delinquente in libertà, e quindi uno che merita il disprezzo del popolo, ma uno che l'ha spuntata rispetto alla magistratura.

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