"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)

mercoledì 13 aprile 2011

Le false emergenze.

Come al solito si punta sulla paura, sull'emergenza, dimenticando quali sono le emergenze reali e sventolando le finte emergenze come si fa con le sentinelle quando si buttano dei sassi per fare rumore in un punto diverso da quello attraverso il quale si cerca di entrare.

Sì, perché l'emergenza immigrazione non esiste. Gli immigrati sono poche migliaia. Il governo potrebbe risolvere il problema come gli pare. Vogliono rimpatriarli, lo facessero, vogliono distribuirli nelle regioni d'Italia, lo facessero in fretta, si prendessero una buona volta la reponsabilità per la quale sono pagati profumatamente e agissero mettendoci la faccia. Anzi, siccome questa finta emergenza era ampiamente prevista, quello che dovevano fare avrebbero già dovuto farlo molto tempo prima.

L'Europa non ci ha aiutato. Ma cosa si pretende dall'Europa, lì contano i numeri, mica come qui da noi che bastano le chiacchiere. Dai dati dell’Onu (World Population Report 2010) risulta che l’Italia negli ultimi anni ha subito un forte incremento di immigrati: oggi sono circa 4,3 milioni pari al 7,1% della popolazione. Ma è la percentuale più bassa d’Europa. Con l’Austria al 15%, la Germania al 12,3% (10 milioni di immigrati), la Francia al 10,2% (6,2 milioni), la Spagna al 10,8% (4,8 milioni) e solo il Belgio sta come noi. Ma ci sono gli immigrati che chiedono asilo politico. Allora? Anche in questo caso la risposta sta nei numeri, quelli forniti nel rapporto annuale dell’UNHRC, la commissione delle Nazioni Unite sui rifugiati. Quei dati ci dicono che nel 2010 la Francia è stato il paese del mondo, dopo gli Stati Uniti, con il maggior numero di richiedenti asilo: 47.800, seguito dalla Germania con 41.300, dalla Svezia con 31.800 e dal Regno Unito con 22.100 richieste. L’Italia, che in passato aveva dovuto evadere un numero piuttosto elevato di pratiche arretrate (30.000 nel 2008), nel 2010 ha avuto soltanto 8.200 richieste di asilo, un sesto di quella francesi. Con questi numeri, non era difficle prevedere la risposta che hanno ricevuto i ministri Frattini e Maroni dall'Europa. E' inutile che quest'ultimo faccia il finto offeso per attirare il consenso dei suoi elettori, a dispetto il flop della sua azione ministeriale (inutile ricordare che l'esercito nelle strade non è servito e non è durato, le ronde sono miseramente fallite).

I veri problemi dell'Italia sono la benzina che si avvicina ai 2 euro a litro, i giovani che sono disoccupati 1 su 3, l'evasione fiscale che, depurata dei soldi dei dipendenti statali, che non possono evadere, raggiunge punte del 66%. Questi sono i problemi, altro che immigrati e processi brevi. Su queste sfide sono anni che gli italiani aspettano ancora una risposta.

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