"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)

venerdì 9 luglio 2010

A rischio il Centro Nazionale Trapianti.

Non bastavano gli scioperi della scuola, dei magistrati, dei trasporti, dei terremotati, delle regioni e delle altre cariche delegate al governo locale (stranamente le sole figure che non hanno protestato per questa manovra sono i politici, i banchieri, i petrolieri, i manager e, alla fine, anche gli industriali si sono detti soddisfatti, chissà perché). Ora si viene a sapere da quest'articolo di Doctornews che, nelle pieghe della manovra, c'è anche un altro rischio. Buona lettura!
La manovra in discussione al Senato mette a rischio l'esistenza del Centro nazionale trapianti. «Quando sono diventata ministro della Sanità, l'Italia era il fanalino di coda nelle classifiche dei trapianti in Europa e nel mondo occidentale». Lo ricorda Rosy Bindi, presidente dell'assemblea nazionale del Pd. «Grazie alla legge varata nel '99 - sottolinea - che tra l'altro ha istituito il Centro Nazionale Trapianti, il nostro paese si è dotato di un'organizzazione moderna e all'avanguardia che ha permesso di colmare gravi lacune e ritardi, di incrementare le donazioni e i trapianti di organo, di salvare migliaia di vite umane e di risalire nelle graduatorie europee fino a conquistare i primissimi posti». «Ora, con la manovra in discussione al Senato - fa notare Bindi - questi ottimi risultati rischiano di essere vanificati. Il taglio dei contratti a tempo determinato nella pubblica amministrazione mette infatti a rischio l'esistenza del Cnt, con gravissime conseguenze sull'efficienza e la sicurezza della rete nazionale dei trapianti". Per l'esponente del Pd, «è bene ricordare al presidente del Consiglio, ai ministri Tremonti, Brunetta e Sacconi, i quali hanno a lungo magnificato il valore della flessibilità, che il Cnt, come altri servizi innovativi della pubblica amministrazione, funziona proprio grazie a quei lavoratori e professionisti che hanno accettato contratti flessibili».

Nessun commento:

Posta un commento