"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)

domenica 22 settembre 2013

Si rassegnino

Irritante, è l'unica parola che riesco a pensare dopo la frase di Alfano. Una frase pronunciata con il sorriso beffardo di chi pensa di sapere perché ha imparato a memoria quello che deve dire, ma senza capire cosa sta dicendo.
Con quel sorriso stampato sulle labbra ha proposto, all'alba del suo impegno politico a livello nazionale, il famigerato Lodo, che poi è una legge dichiarata incostituzionale e quindi annullata. Non pago, e con l'impunità che è tipica dei politici che sbagliano, ha continuato a fare politica a livello nazionale e ha continuato a chiedere che i magistrati paghino per i loro errori. Fiero di sé e del suo operato ha detto, con noncuranza, che nulla sapeva della vicenda Shalabayeva, nulla di un attentato accaduto sotto il suo naso il giorno della sua nomina a ministro dell'interno (voglio dire, come minimo è sfigato), infine ha affermato, da ministro dell'interno e, in quanto tale, tutore della legalità e della sicurezza nazionale, che il suo padrone non deve finire in galera ma deve essere riabilitato anche dopo una condanna definitiva.
Non contento, con quel sorriso beffardo ed irritante continua a dire tante cose di cui, ripeto, sembra non conoscere il significato, come il fatto che lui e i suoi compari sarebbero le sentinelle dell'abbattimento delle tasse. Ma nulla ci dice di come si può ottenere il contenimento della pressione fiscale e nulla ha fatto quando era al governo per ridurre le uscite in termini di costi della politica, tanto che le associazioni dei consumatori avevano coniato un nuovo slogan: "Con papi si vola", perché erano a dir poco lievitati i costi dei voli di Stato.
Con quel sorriso beffardo si inserisce nei commenti alle parole di Rodotà sulle nuove Brigate Rosse, così, tanto per dare aria ai denti, per speculare, dimenticando di essere stato nel partito con un condannato per mafia e di essere il "servo sciocco" di uno che con la mafia ci ha convissuto per decenni.
Infine, e veniamo al dunque, perché la lista potrebbe essere molto più lunga, con quel sorriso beffardo di chi non sa nulla ma continua a parlare, dice ai valsusini "si rassegnino". Ma come si permette un uomo venuto dalla Sicilia, di comandare ed imporre una decisione che inciderà pesantemente nella vita di un popolo che vive distante mille miglia da casa sua, come si permette senza aver letto le carte, senza aver chiesto e senza conoscere le ragioni di quel popolo e senza riconoscere che se sono lì da anni a combattere una ragione ci sarà. Perché ostenta quel sorriso beffardo che sa tanto di arroganza del potere e non cerca almeno di comprendere, di essere vicino col cuore a persone che in fondo reclamano di avere diritti a casa loro. Non credo che Alfano ricoprirà altre cariche quando questo sgangherato governo avrà finito il suo compito, ne ha combinate troppe e il suo padrone è ormai al tramonto. Il destino dei cagnolini non può che essere legato a quello del proprio padrone.

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