"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)

venerdì 8 marzo 2013

Maledetta primavera

Nella primavera del 2006 si svolsero, forse, le elezioni politiche più oscure dell'Italia repubblicana. Qualche mese prima si diceva che il centrosinistra avrebbe stravinto, perché il centrodestra aveva governato nel lustro precedente e aveva commesso molti errori. La vittoria era lì, a portata di mano, bastava coglierla come una mela matura dal ramo. Il candidato premier del centrosinistra faceva ben sperare, era il solito Prodi che già aveva battuto il candidato premier del centrodestra ed era fino ad allora stato l'unico a riuscire nell'impresa.
Così il centrodestra corse ai ripari con l'approvazione di una legge elettorale che lo stesso promotore aveva definito una porcata (il famigerato porcellum proposto dal senatore leghista Calderoli).
Fino a poche settimane prima della consultazione, ma direi fino al silenzio imposto dalla legge, nonostante una campagna elettorale forsennata da parte del leader del centrodestra, i sondaggi davano un margine rassicurante di almeno quattro punti percentuali. Subito dopo l'apertura delle urne, ad inizio spoglio, il margine di quattro punti veniva confermato, poi il tracollo, come mai si era verificato nella storia delle elezioni, con un relativo azzeramento ed appiattimento, molto sospetto, a detta degli esperti, delle schede bianche o nulle in tutte le regioni d'Italia. Sappiamo tutti come andò a finire. Il centrosinistra vinse con un margine risicato di 15.000 voti che consentì a Prodi di varare un governo debole, che vedeva al senato due o tre senatori di scarto rispetto alla parte avversa, e una coalizione frammentata. La legislatura durò due anni, fece quello che gli fu consentito di fare e alle successive elezioni rivinse il centrodestra.
Deaglio pubblicò a proposito un film-inchiesta, dal titolo "Uccidete la democrazia" in cui, documenti alla mano, teorizzava brogli da parte del governo uscente di centrodestra che, pare, avesse usato lo stesso metodo già utilizzato da Bush figlio, in America, per battere l'avversario Gore, ottenendo in quel caso una eclatante e sorprendente vittoria di misura.
Ma su quella legislatura si adombra da qualche settimana anche lo scandalo di senatori che avrebbero cambiato casacca, non in maniera legittima, come peraltro prevede la Costituzione, ma dietro pagamento di forti some di denaro, si parla di cifre che vanno da due a cinque milioni di euro, e pare che ce ne sia più di uno.
Infine. sono di ieri le condanne per il processo Unipol, che stabuilisce che ci fu effettivamente un illecito nella pubblicazione della famosa intercettazione di Fassino, in quanto effettuata mentre vigeva il segreto istruttorio.
Quest'ultimo episodio è di particolare gravità, sia perché ha contribuito a uccidere la democrazia in quella particolare occasione, insieme a tutte le altre irregolarità perpetrate, sia perché il reato è stato commesso da un uomo che, non per niente definito dai giudici delinquente naturale, si è sempre battuto per l'abolizione delle intercettazioni, tranne, a quanto pare, quando si è trattato di utilizzarle a proprio uso e consumo, nonostante vi fossero già in vigore delle buone leggi a tutela della riservatezza degli italiani.

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