"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)

lunedì 7 febbraio 2011

Finalmente si parla della banda larga in Italia

Leggo da Doctornews e volentieri pubblico. Parliamo delle certificazioni dei medici che da qualche giorno devono essere fatte online ma che trovano difficoltà di rilievo a causa del mancato sviluppo della banda larga in Italia, forse anche a causa di precise volontà politiche.
"Nonostante la falsa partenza delle certificazioni on line di martedì, il ministro Brunetta non dà segni di ripensamento e ai giornalisti ribadisce l'intenzione di proseguire per la sua strada, prendendo a modello quanto fanno già altri paesi. Rispetto ai quali, però, l'Italia lamenta un forte ritardo infrastrutturale. Nella parte di Europa più avanzata, infatti, la banda larga significa reti da 20 Megabit al secondo; da noi la velocità media delle linee Adsl non supera i 4 megabit al secondo e scende a 3,2 o addirittura a 2,6 nelle zone rurali e nei centri con meno di duemila abitanti (dati dell'Osservatorio nazionale banda larga). E stiamo parlando di valori in download (dati in arrivo), perché nell'upload (dati in partenza) la differenza è ancora maggiore: la "A" di Adsl sta infatti per "asimmetrica" perché lo spazio riservato ai dati in arrivo è maggiore di quello lasciato ai dati in partenza, che da noi spesso non supera i 640 kb al secondo; all'estero invece le linee sono dsl, senza la "A", il che significa banda larga, larghissima, anche quando si invia. E poi c'è la qualità: secondo uno studio della Said Business School dell'Università di Oxford in collaborazione con l'Università di Oviedo, nel 2010 l'Italia era al 26esimo posto sui 30 paesi più avanzati per qualità della banda larga, misurata attraverso capacità di download, capacità di upload e latenza (durata) di connessione. Bastano queste cifre a dare una misura del ritardo infrastrutturale del nostro paese (dove solo il 39% degli abitanti può accedere a una linea a 20 mega, la percentuale più bassa di tutte l'Europa). Un ritardo che nel 2009 il governo si era proposto di colmare con uno stanziamento di 800 milioni per portare la banda larga a tutti gli italiani entro i successivi tre anni. Pochi mesi dopo quello stanziamento è stato utilizzato per assorbire altre necessità di bilancio."
Precise volontà politiche, altre priorità, che fanno dimencare come lo sviluppo di una nazione moderna non può prescindere più dalla banda larga. In questo modo, come già accadde per i fannulloni, con la discrasia fra il ministro Brunetta e il voto dei suoi colleghi di partito nel parlamento europero, non risulta credibile lo sforzo fatto a dispetto di una linea politica dell'esecutivo che va nella direzione opposta, per soddisfare precisi interessi personali.

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