"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)

mercoledì 12 gennaio 2011

Ingordigia ed ignoranza.

Mi piacerebbe vivere in un Paese in cui non è chiamato eroe chi impoverisce la povera gente per arricchire chi di soldi ne ha tanti. Sì, certo, mi riferisco al caso Fiat. Mi piange il cuore sentire perfino il giuslavorista Ichino che difende il progetto di Marchionne, non lo accetto perché non ritengo giusto che lo stesso Marchionne guadagni, credo, 4oo volte più di un operaio e poi vada a pontificare sul fatto che con pochi spiccioli si possa arrivare a fine mese con una famiglia da mantenere. Purtroppo nel nostro Paese è un eroe anche chi viene da ambienti mafiosi e mi riferisco al famoso discorso che Dell'Utri e il presidente del consiglio (rigorosamente con la minuscola) hanno fatto in campagna elettorale circa il mafioso Mangano. Qualche settimana fa sono stato alla presentazione di un libro e, in quell'occasione, l'europarlamentare Baldassarre (eletto nelle liste del PDL) argomentava sulle presunte smentite che sarebbero state fatte dai fratelli Graviano a quanto dichiarato dal pentito Spatuzza. Ecco, questo è il nostro Paese, tutti pontificano senza sapere di cosa parlano (nella migliore delle ipotesi, senza contare la possibile malafede). Nel nostro Paese nessuno crede che Andreotti sia stato condannato e prescritto per fatti di mafia, tutti lo credono assolto. No, non credo che il nostro sia un Paese normale, si è impoverito il linguaggio grazie a trasmissioni televisive come il grande fratello o altri starnazzamenti in cui tutti litigano non si sa bene per cosa. Ora c'è perfino l'ipotesi che il PDL si darà un nuovo nome scegliendo per sé la parola Italia. Così dopo averci rubato 'forza Italia', ora ci vogliono rubare anche Italia. Mi chiedo, è lecito fare questo? E come verranno chiamati gli affiliati a quel partito, italiani? E gli altri concittadini, cosa sarebbero in questo caso? E perché, se si può fare qualcosa per fermare questa ennesima infamia, nessuno fa nulla? Non so, il nome Italia è registrato da qualche parte o lo si può utilizzare a piacimento, anche per dare il nome ai mangini per maiali?
Non sono un giuslavorista e stimo molto Ichino, ma non mi sento di condividere le decisioni che si stanno prendendo per gli operai della Fiat. Ritengo che sia una porcheria, ho firmato tutte le petizioni di cui sono venuto a conoscenza, contro l'operato di Marchionne. Sono convinto che non è questa la strada e che prima o poi tutti pagheremo per l'ingordigia di pochi.

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