"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)

giovedì 23 giugno 2011

Un uomo 'solo' al comando.

E' inutile ripetere quanto già detto e ridetto in rete da persone certamente più autorevoli ed informate di me. Il capo del nostro governo è ormai un uomo solo, abbandonato dai sostenitori, che non vanno più a trovarlo nelle sue passeggiate al tribunale dei Milano. Abbandonato nel corso delle sue telefonate, cui ci aveva abituato, per salutare e per contestare. Lasciato miseramente solo perfino nelle intercettazioni dove, fino a poco tempo fa, imperversava fra vicende di prostituzione, mafia e corruzione. Oggi, per esempio, per la vicenda della P4 non emerge nulla, quasi a dire che chi cercava i potenti si rivolgeva altrove.

Ma, come detto, non è di questo che voglio parlare. Il titolo evoca eventi sportivi, in particolare la frase era utilizzata da Ferretti all'inizio delle radiocronache del Giro d'Italia, quando a comandare era Fausto Coppi, ed aveva la maglia bianco-celeste. Il nostro, invece, ha la maglia rosso-nera, quella del Milan. Ieri mi trivavo a guardare il telegiornale sportivo di Italia 1 e mi sono imbattuto per l'ennesima volta nella ormai famosa bugia ricamata sul Milan, quale squadra che avrebbe vinto il maggior numero di trofei al mondo. A quanto pare questa notizia è stata impressa anche sulle magliette della società rosso-nera. Un po' come se l'Inter scrivesse sulle sue magliette 'mai stati in serie B' o la Juventus 'la squadra più scudettata d'Italia' e così via. Ma torniamo alla bufala del secolo, in ambito sportivo, si capisce.

Per trofei internazionali conquistati (escludendo quindi i trofei nazionali), il Milan divide il primato con il Boca Juniors (18 trofei), per totalità di trofei conquistati (nazionali ed internzionali) la squadra più titolata al mondo è il Real Madrid, con 73 titoli (escludendo tornei che non si giocano più), il Milan ne ha conquistati 43, che è una bella cifra, rispettabile, ma viene addirittura dopo la Juventus che ne ha conquistati 51.

Infine, il nostro presidente del consiglio, si vanta di essere il presidente di calcio che ha vinto più di tutti. Addirittura, in una trasmissione ha affermato che Santiago Bernabeu, che è il presidente che ha vinto più di tutti con il Real Madrid, avrebbe vinto la metà di quello che ha vinto lui. Questo forse per dire che anche lui avrebbe titolo a vedesi dedicare il nome dello stadio di S. Siro, altro che Giuseppe Meazza! Beh, anche qui il nostro la spara grossa. Infatti, a fronte dei suoi 27 trofei conquistati, con lo scudetto di quest'anno (lui dice di essere il più vittorioso già da qualche anno), Santiago Bernabeu ne aveva conquistati ben 29!

Un uomo solo al comando, dunque, molto solo, uno che non sa più dove attaccarsi per dare lustro ad un prestigio perduto e forse mai avuto veramente.

Nessun commento:

Posta un commento