"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)

mercoledì 1 giugno 2011

Ci sono due notizie

Sarà un caso, ma da un po' di tempo, ogni volta che si va a votare in Italia, accade qualcosa di importante che poi a causa dei commenti sui risultati elettorali, resta per lo più misconosciuta. Sto parlando delle notizie relative agli orientamenti prevalenti sull'energia nucleare. Mi spiego.

Prima c'è stata la convinzione da parte del governo che il nucleare è cosa buona è giusta, così, per cercare di distoglierlo dai suoi propositi, è arrivato il peggiore terremoto della storia dell'umanità che, tra le altre tragedie, ha causato anche il peggiore disastro nucleare che si ricordi. Poi, di tale calamità si è smesso di parlare. Il governo ha pensato bene di smorzare i toni, seguendo i consigli del ministro all'ambiente Prestigiacomo. Se voleva portare avanti il suo progetto nucleare doveva cercare una scappatoia ai referendum, far calmare le acque e poi riproporre il tutto a bocce ferme, tra un annetto. Il guaio è che questa strategia, per incompetenza o per arroganza, è stata resa pubblica proprio dal suo principale promotore, il presidente del consiglio. Poi sono giunte le elezioni amministrative e con esse il referendum consultivo della Sardegna che, oltre ad eleggere il sindaco di Cagliari, ha pensato bene di dare una risposta chiara circa l'orientamento dei cittadini nell'ipotesi di una o più centrali nucleari da costruire sull'isola. E la Sardegna si è espressa a furor di popolo con un netto NO al piano energetico che vorrebbero attuare i politici a nostra insaputa. Ma questi ultimi sono riusciti a nascondere la notizia e a fare come se nulla fosse, approvando il cosiddetto decreto Omnibus, all'interno del quale vi è anche una norma che sospende il progetto nucleare cercando, come aveva detto il capo del governo, di spostare il tutto a un anno di distanza. Ma non è finita qui.

Mentre tutti pensavamo ai vari Pisapia, facendo tifo da calcio, senza neanche sapere in che modo il voto alle amministrative influirà sulle vite di coloro che non abitano nei comuni interessati, in Germania veniva approvata una norma che sospende in via definitiva il sistema energetico nucleare. Ora, la Germania non è certamente la Francia, ma attualmente produce col nucleare circa il 22 % della propria energia e, ironia della sorte, ha deciso di terminare questo approvvigionamento entro il 2022. Ma anche questa notizia è passata sottovoce, meglio parlare di Pisapia che, per carità, non ho nulla contro di lui ma, se proprio ci teneva, poteva vincere al primo turno e festa finita.

Così non ci resta che sperare di poter votare anche in Italia per il referendum sul nucleare, un referendum che non sia solo orientativo, come quello della Sardegna, ma che dia un segnale forte di diniego ai progetti nefasti e interessati di questo disastroso, oltre che inutile, governo.

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