"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)

mercoledì 23 marzo 2011

Domande di distrazione di massa.

Mi hanno chiesto se sono interventista o pacifista. La domanda era tendenziosa, soprattuto sapendo cosa pensa di me chi me l'ha posta. Per lui sono una di quelle cosiddette anime belle, quelle che non vogliono sporcarsi e che poi non hanno mai soluzioni ai problemi. Il partito del no a tutti i costi. No alla guerra, no alle pale eoliche, no al nucleare, no a qualunque cambiamento purché fatto dal centro-destra. Beh, sono spiacente, ma le cose non stanno proprio così.
E comunque in questo momento credo che la guerra sia un finto problema. Se la sbrighino i politici che l'hanno dichiarata, noi purtroppo non possiamo farci più nulla, non ci hanno chiamato a decidere e ci hanno fatto trovare davantri al fatto compiuto, con la foglia fi fico della risoluzione dell'ONU. Come anni fa ci fu la foglia di fico delle armi di distruzione di massa, che per inciso non furono mai trovate. Allora a bombardare accanto ad uno scellerato Bush, fu l'Inghilterra e il suo primo ministro Blair. Oggi il primo a bombardare è stato Sarkozy, senza chiedere il permesso a nessuno, a mo' di armata brancaleone. Infatti prima ha bombardato e poi ha parlato con gli alleati per l'organizzazione della spedizione. Non vedeva l'ora, evidentemente aveva interessi troppo forti da difendere.
Ma il problema oggi non è la guerra, su cui, ripeto, non possiamo farci nulla, ma la difesa del referendum sul nucleare e sull'acqua pubblica. Stanno crecando intanto di non parlarne più e il Mozart di questa linea è, neanche a dirlo, il direttore del TG1. Accanto a questo si sta facendo passare una moratoria, oggi dovrebbe essere il giorno decisivo, per evitare di parlare e di prendere decisioni affrettate sul nucleare per almeno un anno. Cioè, per un anno non si fa nulla, poi fra un anno si decide. Nel frattampo non si farà nulla neanche per approntare un serio programma energetico, un piano di sviluppo delle energie rinovabili o alternative in genere. Un po' come si fece con l'indulto. Le carceri erano piene così liberarono un po' di gente, con la promessa di risolvere il problema. Nel frattempo non si è fatto nulla e le carceri oggi sono tornate ad essere piene come prima e più di prima. Io credo che, moratoria o non moratoria, il referendum si debba fare. Poi una volta raggiunto il risultato, si deciderà fra un anno quale strada prendere per risolvere i nostri problemi energetici. Naturalmente è fratello gemello il problema dell'acqua pubblica. Andare in una direzione diversa sarebbe come imporre una tassa sull'utilizzo dell'aria per respirare. Un assurdo! Questi sono i problemi per la cui soluzione ci dobbiamo battere alto che guerra!

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