"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)

lunedì 17 ottobre 2011

Condanne esemplari.

Ho sentito parlare del fatto che verrà fatta completa luce sui fatti di Roma dell'altro ieri. Me lo auguro di cuore perché nelle ultime ore mi sono posto molte domande in proposito, anche su alcune dichiarazioni fatte dal ministro dell'interno. Ma andiamo per ordine. Per cominciare sarei molto curioso di sapere chi prepara i ragazzi che si fanno chiamare black block, chi li allena, chi mette loro a disposizione palestre, istruttori, cibo, vestiti e tutto l'occorrente, fino alle strategie e alle tecniche di attacco e di fuga. Tutto vorrei sapere, anche perché dietro quelle azioni, come dietro le azioni della mafia, del terrorismo degli anni '70 o delle Torri Gemelle, c'è sempre una strategia che va oltre l'atto materiale ma scarica le responsabilità di quei gesti su chi rappresenta solo il terminale ultimo dell'obiettivo prefissato. Sarei anche curioso di sapere perché, come affermato da alcuni partecipanti pacifici alla manifetaszione, quei teppisti sono stati lasciati passare nonostante fossero partiti da lontano già vestiti di nero e con i manganelli in mano. Ho troppa stima nelle forze dell'ordine italiane e non credo che sia stato per incompetenza. Sono convinto che le forze dell'ordine italiane abbiano a disposizione uomini tra i più preparati ed esperti al mondo e quindi non credo che eventuali errori debbano essere attribuiti a loro, ma a precisi ordini che sono venuti dall'alto, a seguito di una strategia d'intervento. Spiegateci, tutto, vi prego, perché nessuna ombra possa un giorno aleggiare sui fatti di Roma, come invece hanno aleggiato sui fatti di Genova dieci anni fa. E poi, quando tutto sarà chiarito, e tutti i responsabili, materiali e non, saranno consegnati alla giustizia, vi prego, non parlate come ha fatto il ministro dell'interno, quando ha detto "voglio condanne esemplari". Le condanne che stabilisce la magistratura non sono esemplari, ma sono giuste in base ai fatti e alle responsabilità di ciascuno. La condanna esemplare sa di vendetta e, in un contesto di violenza, non credo sia opportuno opporre la vendetta, che aggiungerebbe altra violenza. Ci pensi bene la prossima volta, il ministro, prima di parlare e ricordi che, nonostante una condanna in via definitiva per oltraggio e violenza ad un pubblico ufficiale, è pur sempre un Ministro della Repubblica.

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