Abbiamo vinto, sì, fuori dai denti, abbiamo vinto. E bene, anche. Abbiamo surclassato il rischio che derivava dal voto degli italiani all'estero. E' stata una bella vittoria, sofferta, boicottata, ma raggiunta con le unghie e con i denti. Stamattina ero incerto, mi chiedevo cosa poteva cambiare con il voto maturato ieri. In fondo il nucleare era stato stoppato per un'altro anno, il legittimo impedimento era stato azzoppato dalla Corte Costituzionale. Certo, restava l'acqua. Come aveva detto Grillo nell'ultima puntata di Annozero, l'acqua era l'ultimo, vero incubo per i politici. Ma poi, a dispetto di tutte le previsioni, i referendum sull'acqua sono stati quelli che hanno tirato di più la volata verso questa vittoria della democrazia.
A dispetto di tutte le perplessità che in genere mi affliggono anche nella vittoria, oggi voglio essere felice. E lo voglio con tutte le mie forze perché questa felicità stanno cercando di togliermela quelli che fino a ieri hanno cercato di sabotare con ogni mezzo la scelta referendaria e oggi si dicono vincitori accanto ai vincitori. E mi riferisco alla Garnero in Santanché, a Gasparri, a Romani. Tutti a cantare vittoria. I cittadini hanno vinto, voi tutti salme redivive, avete perso. Avete perso voi tutti, di destra e di sinistra, che ieri credevate di fare passerella davanti alle televisioni che nessuno guardava, perché i vincitori erano tutti nelle piazze a festeggiare alla faccia vostra. Anche dei politici di sinistra, quelli che non hanno proposto i referendum, che li hanno criticati e, al pari delle forze di maggioranza, li hanno sabotati, facendo mancare il loro voto decisivo quando si è deciso lo scorporo dalle elezioni amministrative, facendo perdere agli italiani oltre 300 milioni di euro. Chi pagherà per questo? Perché si parla solo degli errori dei giudici che non pagano mai? Vi dovete solo vergognare dimettere in massa, dopo aver pagato per i vostri errori con i rimborsi elettorali incassati solo grazie a leggi illegittime, perché il finanziamento pubblico dei partiti era stato abolito da un referendum.
Andatevene tutti e lasciateci festeggiare la nostra gioia per la nuova democrazia ritrovata.
Nessun commento:
Posta un commento