"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)

mercoledì 13 giugno 2012

Cassano e la cultura

Non avrei mai creduto di dover scrivere un post del genere il 13 giugno del 2012 (leggasi duemiladodici), ma purtroppo ciò sta accadendo sotto i miei occhi ancora esterrefatti. Come si fa ad essere spettatore di un evento sportivo e, invece di discutere con gli amici di fuorigioco e gol mancati, ci si ritrova a discutere di neri e di gay ... nel duemiladodici.

Ancora queste pippe ci dobbiamo fare nel terzo millennio, e non solo in Italia. Si, perché pare che le intemperanze razziste si sono manifestate anche fra i sostenitori di altre nazionali. Certo, Cassano ha rimediato dicendo che lui non è omofobo, ma se è vero che 'in vino veritas', allora era buona la prima e Cassano ha fatto un'altra cassanata.

Ma certamente i giornalisti non potevano pretendere più di tanto. Insomma non si può fare una domanda di concetto a uno come Cassano. A lui devi solo chiedere cosa ne pensa del pallone che ha tra i piedi, ma poi non ti puoi spingere oltre. Infatti ha dato un'ottima risposta a coloro che gli hanno chiesto del Milan e delle operazioni di mercato, ha detto chiaramente che vorrebbe tornare alla Samp, ma poi basta. Per quanto possa avere a cuore l'indifferenza verso gli orientamenti sessuali di ciascuno e la privacy sacrosanta riguardo questi argomenti, per lui, i froci so' froci e basta. Così come per altri i neri sono sempre negri e si meritano il verso della scimmia. Insomma è inutile scandalizzarsi se i popoli sono tenuti a pane e acqua, perché bisogna arricchire le banche, e la cultura è uno spreco in tempi di crisi, per cui se ne deve fare a meno.

Io una sanzione per Cassano ce l'avrei. Intanto facciamolo giocare, che quello lo sa fare bene, poi si stabilisce una multa e quei soldi verranno utilizzati per mandarlo a teatro, al cinema impegnato, alla Scala, finché non saranno completamente esauriti. Una provocazione? Mica tanto!

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