Certo, lo so, oggi è il giorno di SuperMario. Anzi due, uno a Bruxelles e uno a Varsavia, un politico e uno sportivo. Tutt'e due che hanno ottenuto risultati sperati, attesi, ma per niente scontati. Bravi nel confronto con una Germania forte e combattiva, in tutt'e due i settori di interesse. Ma, nonostante il forte interesse generato da queste due situazioni, una partita di calcio e una trattativa politica, credo che in ambedue le occasioni le conseguenze si riducano a conquiste effimere di fronte alle conseguenze che rischiamo di pagare, non come cittadini italiani o europei, ma cittadini del mondo, di fronte ad altre due notizie che continuano a girare come trottole nella mia mente.
Il prode Marchionne, quello esaltato in tutto il mondo per le sue idee innovative in tema di lavoro, è stato bocciato dalla giustizia per aver licenziato, pare ingiustamente, degli operai, per il solo motivo che avevano idee diverse dalle sue. Sì, perché si può girare la frittata come sui vuole, ma il succo è questo. E siccome lui pensava di farla franca, nonostante la Costituzione affermi che "nessuno può essere discriminato ...", ha risposto piccato, dopo una settimana, non a caldo, quindi dopo averci pensato un bel po', che in Cina gli operai valgono cinque volte meno. Ora io vorrei dire al signor Marchionne che l'impegno per il futuro non è quello di avvicinare l'Italia alla Cina, ma semmai è il contrario. Il concetto, per capirsi, è che se vogliamo aumentare il benessere dei popoli, non dobbiamo strozzarli per fare posto ai soliti quattro gatti che poi tutti questi soldi, alla fine, non sanno neanche come sperderli. Sotto la bandiera del profitto si nascondono ad esempio anche tutte quelle disgrazie che accadono per risparmiare sulla sicurezza, non ultimo il disastro della Concordia, dove si sono creati grattacieli da mandare in mare, per avere quanti più ospiti è possible, risparmiando sul sistema dei controlli e sul capitano.
L'altra notizia riguarda la riforma della sanità voluta da Obama. Anche il suo avversario, il candidato repubblicano Romney, umiliato dalla vittoria politica del Prersidente americano, ha affermato che, se dovesse vincere le elezioni, la abolirà. Alla faccia di tutti i cittadini americani che solo ora , grazie a quella riforma, vedono un po' di luce dopo decenni di inferno e di vessazioni.
In generale, il concetto è sempre lo stesso: vogliamo il bene dei popoli o vogliamo continuare a contribuire, tutti insieme, a ingrassare pochi ricchi che, ripeto, non hanno assolutamente bisogno di tutti i soldi che, lecitamente o illecitamente, riescono a guadagnare?
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