E' di qualche giorno il sostegno che la Lega ha dato all'amico degli amici, Nicola Cosentino, napoletano e sospettato di camorra. Sono delle ultime settimane i dati che confermando l'allarme lanciato da più parti in Italia, non ultimo quello forte di Roberto Saviano, circa il fatto che nel Nord , in Lombardia, a Milano, vi è una forte presenza di famiglie in odore di mafia. In particolare la 'ndrangheta pare abbia messo solide radici nella città meneghina.
Ma non è vero, si diceva in un primo momento per nascondere. E poi, se anche fosse, si è detto in un secondo momento, la differenza fra nord e sud non è nella delinquenza che, certo, è presente un po' dappertutto e ci mancherebbe altro. Quello che cambia è la mentalità, al sud ci sono i pigri, un tessuto sociale che vive nella cultura del privilegio, i furbi che scansano il lavoro e cercano le prebende dello Stato. Al nord ci sono i lavoratori, la gente del fare. E poco importa se poi i lavoratori del nord sono anche meridionali o loro figli.
Ma dopo Cortina e Milano (ma anche Roma), dopo che il 30 (trenta) per cento degli esercenti dei servizi commerciali non erogava lo scontrino, dopo che il ricavato a Cortina è schizzato del 400 (quattrocento) per cento e a Milano del 200 (duecento) per cento, beh, allora io non credo che l'Italia sia poi così divisa su questo versante, soprattuto alla luce del fatto che la Lega, quella di 'Roma ladrona', ha portato in Tanzania il ricavato del finanziamento pubblico (rimborsi elettorali), e dopo che il capo assoluto del PDL è implicato in un processo in cui verrà certamente condannato per corruzione, dal momento che Mills, nello stesso processo, ha già ricevuto una sentenza definitiva di condanna in prescrizione.
Allora smettiamola con questi infantilismi. Nord e sud sono solo un luogo geografico, la gente, nel bene e nel male, è sempre uguale ed è chiamata, al nord come al sud, a drizzare la schiena, uniti contro un solo nemico: una crisi senza precedenti.
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