Osama Bin Laden è stato ammazzato. Non so quanto sia vera la notizia e non mi interessa saperlo. Certo, il Presidente degli Stati Uniti d'America non si sarebbe esposto così apertamente se la notizia non fosse vera, non avrebbe rischiato di vederselo riapparire in un video una settimana o un anno dopo la morte. E d'altronde, dando per scontato che sia morto, non importa se la sua morte sia avvenuta un giorno fa o un anno fa. Di dietrologi e complottisti, che giudicano vivo persino Hitler, è pieno il mondo. Quello che invece mi interessa è come lo hanno ammazzato, quello che è successo subito dopo la sua morte e quello che accadrà nei prossimi mesi. Ma andiamo per ordine.
Pare che Osama Bin Laden sia stato ucciso in un conflitto a fuoco organizzato per catturarlo. Se così fosse, nulla da eccepire. Se invece fosse vero il contrario, cioè che la sua morte sia stata deliberatamente voluta da chi lo ha attaccato, allora le cose cambierebbero e non poco. Anzi, confermerebbero lo spirito di un popolo e le parole del loro Presidente che, dimenticando di essere stato insignito della più alta onorificienza in termini di rapporti fra uomini e stati, il Nobel per la Pace, ha bellamente dichiarato "giustizia è fatta". Ora, che l'anonimo cittadino, martellato per anni dall'incubo terrorismo, grazie anche ad un disastro, come quello dell'abbattimento delle torri gemelle, su cui, anche lì, si è detto tantissimo in termini di dietrologia e complottismo, dicevo, che l'anonimo cittadino festeggi, non mi sorprende. Ma, che il punto di riferimento principale di un popolo, colui che dovrebbe educare quel popolo e che invece non riesce ad abolire la pena di morte e la diffusione incontrollata della armi nel territorio della sua nazione, pronunci quella orrenda frase, allora tutto cambia. Infine, Osama Bin Laden rappresentava un punto di riferimento per il terrorismo degli integralisti islamici, non solo dal punto di vista delle idee e del carisma personale, ma anche dal punto di vista del finanziamento che forniva per la sua causa. Inoltre il Pakistan, contrariamente all'Afganistan e all'Irak, era uno stato amico dell'Occidente. Tutto questo comporta non pochi interrogativi sul futuro della lotta al terrorismo e sui rapporti fra gli stati.
Questi sono i fatti oggettivi, quelli su cui io fondo le mie perplessità, su tutto il resto ognuno può dire la sua, e poter ritenere a buon diritto di avere ragione.
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