Mi hanno chiesto se sono interventista o pacifista. La domanda era tendenziosa, soprattuto sapendo cosa pensa di me chi me l'ha posta. Per lui sono una di quelle cosiddette anime belle, quelle che non vogliono sporcarsi e che poi non hanno mai soluzioni ai problemi. Il partito del no a tutti i costi. No alla guerra, no alle pale eoliche, no al nucleare, no a qualunque cambiamento purché fatto dal centro-destra. Beh, sono spiacente, ma le cose non stanno proprio così.
E comunque in questo momento credo che la guerra sia un finto problema. Se la sbrighino i politici che l'hanno dichiarata, noi purtroppo non possiamo farci più nulla, non ci hanno chiamato a decidere e ci hanno fatto trovare davantri al fatto compiuto, con la foglia fi fico della risoluzione dell'ONU. Come anni fa ci fu la foglia di fico delle armi di distruzione di massa, che per inciso non furono mai trovate. Allora a bombardare accanto ad uno scellerato Bush, fu l'Inghilterra e il suo primo ministro Blair. Oggi il primo a bombardare è stato Sarkozy, senza chiedere il permesso a nessuno, a mo' di armata brancaleone. Infatti prima ha bombardato e poi ha parlato con gli alleati per l'organizzazione della spedizione. Non vedeva l'ora, evidentemente aveva interessi troppo forti da difendere.
Ma il problema oggi non è la guerra, su cui, ripeto, non possiamo farci nulla, ma la difesa del referendum sul nucleare e sull'acqua pubblica. Stanno crecando intanto di non parlarne più e il Mozart di questa linea è, neanche a dirlo, il direttore del TG1. Accanto a questo si sta facendo passare una moratoria, oggi dovrebbe essere il giorno decisivo, per evitare di parlare e di prendere decisioni affrettate sul nucleare per almeno un anno. Cioè, per un anno non si fa nulla, poi fra un anno si decide. Nel frattampo non si farà nulla neanche per approntare un serio programma energetico, un piano di sviluppo delle energie rinovabili o alternative in genere. Un po' come si fece con l'indulto. Le carceri erano piene così liberarono un po' di gente, con la promessa di risolvere il problema. Nel frattempo non si è fatto nulla e le carceri oggi sono tornate ad essere piene come prima e più di prima. Io credo che, moratoria o non moratoria, il referendum si debba fare. Poi una volta raggiunto il risultato, si deciderà fra un anno quale strada prendere per risolvere i nostri problemi energetici. Naturalmente è fratello gemello il problema dell'acqua pubblica. Andare in una direzione diversa sarebbe come imporre una tassa sull'utilizzo dell'aria per respirare. Un assurdo! Questi sono i problemi per la cui soluzione ci dobbiamo battere alto che guerra!
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