C'è una cosa che non capisco. La morte di Monicelli ha suscitato un vespaio di polemiche sul tema eutanasia si, eutanasia no. Fermo restando che lui se n'è andato, mandandoci tutti a quel paese, noi e le nostre polemiche, non capisco perché si strilla tanto del diritto alla vita. Quest'ultimo, infatti è un diritto sancito dalla Costituzione, e non solo in Italia, ma nel mondo intero, perfino in quei Paesi dove vige la pena di morte, come ad esempio l'America. Quindi nessuno vuole negare a nessun altro questo diritto sacrosanto.
Detto questo, resta un altro diritto da sancire ed è quello, non della morte, ma di scegliere, per la propria vita, quello che uno ritiene più giusto, in ogni momento, nei limiti imposti dalle esigenze altrui. Mi spiego, è sbagliato vietare l'ubriacatura, il proibizionismo ha fatto più danno che utile e per questo è stato abolito, ma è giusto vietare l'abuso di alcolici quando si mettono a repentaglio la salute o la vita di altre persone. Alla luce di quest'ultima affermazione, non capisco perché i cosiddetti promotori del movimento per la vita vogliono imporre la loro posizione a tutti gli altri.
Non credo che sia un buon servizio alla religione ottenere le cose con la coercizione, incatenare le idee e le volontà altrui non avvicina al Paradiso. Nostro Signore ci ha dato la libertà di scegliere per il bene e per il male, ognuno di noi ha la possibilità di scegliere e si assume la responsabilità delle proprie scelte, questa è civiltà.
Io credo che debba essere sancita da una legge la libertà di scelta, poi nell'ambito di quella libertà, i promotori della vita potranno guadagnarsi il Paradiso lavorando e sudando per aiutare la gente nelle scelte, lavorando e sudando per la promozione di leggi che migliorino la disponibilità di terapie contro il dolore, lavorando e sudando per assistere i pazienti e i loro familiari, che ogni giorno rischiano di rimanere soli con se stessi. E' troppo comodo, e quindi non ha nulla a che vedere con la difesa della vita, sostenere leggi coercitive della volontà altrui.
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