Ritengo che lo sviluppo del nostro Paese, inteso come nazione industrializzata, debba per forza passare da tre pilastri ineludibili: gli investimenti dei privati verso lo sviluppo tecnologico delle loro imprese, alleggerimento e velocizzazione della Pubblica Amministrazione e della macchinosa macchina burocratica, velocizzazione della giustizia.
Quanto al primo punto, purtroppo, bisogna registrare un netto fallimento delle politiche industriali che, guidate non da imprenditori lungimiranti, ma da prenditori, poco inclini a guardare molto oltre il proprio portafoglio, hanno preferito negli anni aumentare i profitti, fino a fare scoppiare un bubbone fin troppo e troppo bene nascosto. E i risultati si sono visti, con Parmalat, Cirio e via via con Costa Crociere, ILVA di Taranto, passando attraverso Carbosulcis, Alcoa e ora FIAT. Tutti hanno preferito prendere, piuttosto che investire, hanno messo soldi in tasca, fiduciosi di poter fare come in passato, quando le mammelle dello Stato erano opulente. Non si erano accorti che la festa era finita e che ogni ripiano di debiti oggi costerebbe sangue, non solo metaforico, a un popolo già dissanguato da una crisi interminabile e logorante come difficilmente la storia ricorda.
E veniamo al secondo punto, dove troviamo qualche tentativo di rimettere a posto le cose, avviando una informatizzazione delle procedure fin troppo tempo attesa. Ma non basta rifare il lifting ad un volto vecchio, bisogna cambiare il volto per vedere risultati tangibili. e il volto non si può cambiare finché succedono cose come nella Regione Lazio e nella Regione Sicilia, e mi fermo qui, dove ci sono valanghe di assunzioni e strutture elefantiasiche che servono a reggere le campagne elettorali di partiti sempre meno credibili. Senza contare l'età di una classe dirigente che ormai si avvia ad essere la più vecchia del mondo.
E veniamo al terzo punto, forse il più spinoso. Servirebbe un post autonomo per parlare dei problemi e delle soluzioni per una giustizia più veloce e quindi più giusta. Forse può bastare accennare al fatto che ci sono in giro troppi avvocati che fanno causa su qualunque lite da cortile pur di portare il pane a casa, oppure si potrebbe dire che i politici che hanno pendenze con la giustizia dovrebbero essere allontanati dal potere legislativo ed esecutivo fin dal rinvio a giudizio, ferma restando la presunzione di innocenza prevista dalla Costituzione e pienamente condivisibile. Si può continuare con l'abolizione della prescrizione a partire dal primo grado di giudizio e con la possibilità di fare ricorso e accedere al secondo grado solo se si hanno in mano degli elementi veramente significativi, attraverso il pagamento di una cauzione e con la possibilità di veder peggiorare il giudizio del primo grado.
Tante cose si potrebbero fare, ma non saranno fatte finché continuerà a dettare le regole una classe dirigente vecchia, corrotta ed egoista.