E' quasi un mese che non pubblico un post, un testo scritto, intendo, escludo quindi le vignette. La colpa di questo distacco non è stata solo delle vacanze, che pure hanno inciso. Il problema è che è sempre più difficile parlare del mondo che ci circonda, se questo si chiama Italia.
Ho fatto una gita ed ho attraversato posti che non vedevo da almeno dieci anni. Ci si accorge del tempo che passa e delle cose che cambiano, dei distributori di carburante che, con le loro piazzole di sosta ed i loro sevizi, rubano spazio al verde. Non voglio negare che in qualche caso sono utili, ma quello che ho visto mi è parso eccessivo. Per intenderci, sto parlando, ad esempio, del tratto non autostradale che va da Benevento a Caianello. Ci sono luoghi invece dove vengono migliorati i servizi e la viabilità, pur continuando a conservare un buon rapporto con l'ambiente. E parlo, ad esempio, dell'Umbria e della Toscana.
Non è facile commentare i fatti politici degli ultimi tempi, anche se di politica se ne vede davvero poca. Cosa si è fatto ultimamente per i cittadini, a parte far saltare i patti con i sindacati per arricchire i ricchi e impoverire i poveri. E questo, il mondo delle imprese lo chiama mentalità nuova, coraggio. Io credo che non bisogna costringere i lavoratori italiani a rinunciare ai diritti acquisiti in anni di lotte sindacali, fermo restando che tutto si può migliorare. Io credo che invece di portare i lavoratori italiani ai livelli di quelli dell'Europa dell'Est, o della Cina, si dovrebbe fare una moratoria internazionale per portare invece i lavoratori di posti in cui impera lo sfruttamento della manodopera ai livelli dei lavoratori dell'Europa Occidentale. Tutti i lavoratori del mondo dovrebbero avere pari dignità, pari diritti e uguale sicurezza sul lavoro, all'interno di regole condivise a livello internazionale. In questo modo i mercati partirebbero tutti dallo stesso livello di costo della manodopera e si avrebbe la vera concorrenza.
Ma, ripeto, di politica non si parla da molto tempo in Italia, vengono spacciate per notizie politiche la prostituzione, vera o presunta, le case acquistate o vendute, per le quali non si sono spesi soldi pubblici, le chiacchiere da bar che si scambiano i leader di partito. Nulla trapela su provvedimenti improntati per risolvere i problemi dei cittadini, tranne quelli proposti per risolvere i problemi di uno solo e sistematicamente bocciati o ritirati.
E la Chiesa? Anche quella ha le sue gatte da pelare, tra pedofili ed omosessuali, continua a mostrare ritrosia verso una nuova riforma che finalmente spezzi la catena dell'ipocrisia: il matrimonio dei preti. Perché non si propone, non se ne parla neanche, nonostante perfino dagli ambienti interni vi sono molti che sarebbero pienamente daccordo? Senza contare i presunti scandali legati alla corruzione che di tanto in tanto affiorano per scomparire subito dopo.
Non mi piace questo ambiente, vecchio, indebitato, senza futuro. Non mi piace, ma ci devo vivere.
Oggi mio figlio comincia una nuova avventura, le scuole superiori. Non so che mondo erediterà, che prospettive. Gli analisti dicono che sono pessime, io continuo a sforzarmi di essere ottimista. Forza ragazzi, mettetecela tutta, l'Italia vi aspetta, fate in modo che diventi un posto migliore, noi abbiamo miseramente fallito.
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